Ritorno in Italia per i mitici Cannibal Corpse, che stanno promuovendo il nuovo e come sempre ottimo “A skeletal domain”, per l’occasione accompagnati dai Revocation. Avrebbero dovuto suonare anche gli Aeon, ma per motivi poco chiari, ovvero un “ragioni governative” solo in Italia hanno dovuto saltare questa data milanese e quella della sera prima a Roncade (Tv). A parte questa defezione comunque è stata una bella serata con una buona presenza di pubblico.
REVOCATION: A dirla tutta il quartetto di Boston non mi ha mai fatto impazzire, anche se devo ammettere che sono oggettivamente una band valida. Il concerto di questa sera però mette in mostra un gruppo che sa il fatto suo dal vivo, che per i quarantacinque minuti a sua disposizione con il loro thrash ipervitaminizzato, dove non mancano stacchi più tecnici e qualche ritornello sul melodico andante figlio del nuovo album “Deathless” , hanno comunque conquistato i presenti che sembrano aver apprezzato la prova dei nostri. Io personalmente preferisco quando la band tira, mentre in altri frangenti non la trovo troppo di mio gusto, ma questo logicamente è un parere puramente personale.
In definitiva quindi un bel concerto di una band sicura dei suoi mezzi e che sicuramente sarà destinata a crescere ulteriormente.
CANNIBAL CORPSE: Passa una mezz’oretta dalla fine dei Revocation e finalmente fanno il loro ingresso gli headliner della serata. C’è poco da fare, ho avuto modo di vedere più volte i Cannibal negli anni, ma tra i nomi storici del genere, a parte qualche caso isolato, sfido chiunque a trovarmi qualcuno che pubblica ancora dischi con regolarità con una qualità come la loro e che comunque trasuda questo entusiasmo quando suonano. Insomma, una vera e propria ISTITUZIONE su quello splendido genere che porta il nome di death metal, non per niente sono la band che ha venduto di più proprio in questo settore, per una volta direi per meriti propri e non per altro.
Ma passiamo al concerto, potrei chiudere qua dicendo che è stato il tipico concerto dei Cannibal Corpse e si sarebbe già detto tutto, ma dopo il buon Paolo “Metallo” Manzi mi licenzierebbe come reporter quindi non mi sembra il caso.
La prova dei nostri è stata veramente maiuscola, con dei suoni all’altezza e un Giorgione che pur avanzando con l’età non perde il vizio di fare girare vorticosamente il suo gigantesco collo e di vomitare sul microfono il suo inconfondibile e micidiale growl, il buon Paul alla batteria resta sempre la parte “operaia della band” ma picchia ancora che è un piacere, su Alex al basso poco da dire, per quel che mi riguarda è il top con il suo strumento nel genere, come sempre impeccabili Pat e Rob con le loro “asce da guerra”.
I nostri amati Cannibali quindi si sono confermati come sempre un carro armato a pieno regime quando salgono su un palco, sparando sul pubblico quasi una ventina di pezzi tra cui “Staring Through the Eyes of the Dead", Fucked With a Knife”, “Kill or Become", "Sadistic Embodiment", "Demented Aggression", "Addicted to Vaginal Skin “, “The Wretched Spawn", "Pounded into Dust", "I Cum Blood", "A Skull Full of Maggots", "Hammer Smashed Face" e "Devoured by Vermin“ per un totale di quasi un’ora e mezza di massacro che ha scatenato poghi come se piovesse sotto il palco.
Per chiudere vedere questi cinque signori è sempre un piacere immenso, non possono che strappare applausi per la loro bravura e passione, per chiunque voglia vedere e sentire cosa vuole dire suonare death metal almeno una volta nella vita, il mio unico consiglio è di non perderseli, tanto per avere una rapida lezione dalla A alla Z di cosa è il death metal!
Piccola nota polemica per chiudere, premesso che non sono un chierichetto, anzi, ma mi sono veramente stufano di sentire cori con bestemmie ecc… oramai con regolarità a molti concerti, questa parte di pubblico metal dovrebbe essere meno pecorona (anche se capisco sia fatto con senso goliardico) per dopo non fare la figura degli imbecilli, con qualcuno che a sua volta lo è maggiormente. E qua chiudo!
Report a cura di Max Garlaschelli
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