Serata all’insegna dei nostri colori quella che si è svolta al The Theatre di Milano, con protagonisti Aborym dopo anni di non attività live, accompagnati per l’occasione da Rexor e Sudden Death. Ospiti speciali della serata una band storica del movimento estremo italico, ovvero i Necromass, per presentare live il loro nuovo ottimo disco uscito di recente.
Riassumendo il tutto in poche righe, bella serata anche se l’affluenza non è stata delle migliori, ma come spesso accade “non si è profeti in casa propria”.
Rexor: Davanti a pochissime persone tocca ad aprire ai toscani Rexor, autori di un black metal con pochi fronzoni che fà dell’assalto frontale il suo credo.
La prova dei nostri mi ha convinto solo in parte, anche per colpa dei suoni non troppo calibrati dove nelle parti veloci le chitarre e il basso venivano costantemente coperti dalla batteria, per il resto un black metal vecchio stampo che, come dicevo sopra, non mi ha convinto troppo. Concerto discreto ma niente di più.
Sudden Death: Passano una ventina di minuti e sul palco si presentano i Sudden Death, per fortuna la sala è un po’ più piena quindi i nostri non devono suonare davanti a quattro gatti come purtroppo è successo ai Rexor.
Il genere proposto dal quartetto romano è un canonico death metal vecchio stampo più svedese che americano, dove non manca qualche stacco dove si sente l’amore della band verso gli Stayer, di discreta qualità; il concerto è stato abbastanza buono, anche se non capisco l’uso del cantato urlato che ho trovato abbastanza fastidioso, molto meglio quando il protagonista era il gutturale visto anche il genere. Per fortuna rispetto ai Rexor i suoni sono migliorati e l’impatto sprigionato è stato più che buono.
Necromass: E’ il momento dei Necromass, una delle colonne portanti del metallo nero in Italia, che dopo essersi sciolti sul finire degli anni 90 sono tornati un paio di anni fà per qualche concerto, per poi dare alle stampe recentemente l’ottimo “Calix. Utero. Babalon”, Il concerto infatti è stato presentato come release party proprio di quest’ultimo.
Fortunatamente la gente in sala è ancora leggermente aumentata quando si presenta sul palco il quartetto toscano, che dimostra subito di essere in forma e sarà autore di un concerto veramente buono. la scaletta vede protagonista l’ultima fatica dei nostri, con l’ottima esecuzione delle varie “Chapel of abominations”, “Dawn of Silver star” o della bellissima “Ad luciferis vim”. Non sono però mancati anche estratti dai precedenti due album, soprattutto dal debutto “Mysteria Mystica Zothyriana” di cui ricordo la Titletrack, “Sodomatic Orgy of Hate”, “Black Mass Intuition” e “Sadomasochist Tallow Doll” , mentre dal bellissimo “Abyss calls life” la bella “(An Animal) Forever”. Tutte le canzoni sono state suonate con trasporto e intensità, insomma senza troppi giri di parole, almeno per quello che mi riguarda, un bellissimo concerto che ci mostra una band ancora in splendida forma!
Aborym: Quando stà per scoccare la mezzanotte si presenta sul palco Mister Fabban che dalla sua postazione “Cyber” (eheh, concedetemi il termine) dà inizio alle danze con un’introduzione trance-industrial-electronic (insomma come avete capito non sono un esperto in materia…). Finita questa viene raggiunto dai musicisti che lo accompagnano in tour (Paolo Pieri alla chitarra è un membro effettivo degli Aborym, gli altri sono Giulio degli Hour of Penance all’altra chitarra e al basso Lorenzo Zarone degli Stamina), a parte Faust alla batteria, che per le date live viene sostituito da una drum machine, scelta non scellerata se si pensa al genere dei nostri.
Il concerto è stato per la maggior parte incentrato sull’ultimo ottimo “Dirty”, che è stato suonato quasi per intero, a parte un paio di salti nel passato con “Fire Walk With Us!” e la bellissima “Roma divina urbs”, più una cover di cui però non conosco il nome.
Come ben si sa i nostri in carriera hanno fatto pochissimi concerti, se non ricordo male solo alcuni nel 2004, quando la formazione però era totalmente diversa, di quella infatti è rimasto solo il fondatore Fabban, che devo dire si è rivelato anche un ottimo trascinatore come frontman, quindi era molta la curiosità di vederli in azione dal vivo, anche perché nel 2004 non ero andato a vederli.
La resa nel complesso è stata molto buona di tutti i brani, a parte forse qualche suono non calibrato in maniera ottimale, in alcuni frangenti la tecnologia ha preso troppo il sopravvento sugli strumenti tradizionali, ma questo ci può anche stare e non ha inficiato troppo l’impatto delle canzoni, per il resto grazie anche alle immagini mandate in onda da un videoproduttore/computer alle spalle della band si è creata la giusta cornice e atmosfera alla proposta degli Aborym.
In definitiva un concerto che mi ha convinto, anche la drum machine si è “comportato bene” e ha reso il sound ancora più industrial rispetto al disco. Speriamo ora che la band di Fabban non si fermi solo ad una serie di concerti come ad inizio nuovo millennio, ma che dia continuità all’attività live.
Finisce così una bella serata di metal estremo nostrano, come mi piace ripetere “non sempre l’erba del vicino è più verde della nostra”. Alla prossima!
Report a cura di Max Garlaschelli
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