Per il quarto anno consecutivo è la volta del Rock Hard Festival, che dopo, se non ricordo male, la prima edizione in quel di Bologna, è oramai fisso al Live Club di Trezzo, che posso tranquillamente definire come uno dei miglior locali della penisola, adattissimo al contesto grazie anche ad una bella zona all’aperto.
Queste le bands che hanno partecipato: in veste di headliner i Sodom, seguiti dai loro connazionali, per la prima volta sullo stesso palco italiano insieme, Tankard, poi Asphyx e Attacker a chiudere il cerchio delle band estere. I nostri portabandiera invece sono stati Cripple Bastards, Death Mechanism, National Suicide, Asgard e Agony Face.
La giornata si è svolta nel migliore dei modi: Tanti stand, direi ottima affluenza di pubblico, il locale era infatti pieno, orari rispettati, ma soprattutto tanta grande musica, supportata quasi sempre da ottimi suoni!
Quindi ci sarà stato qualcosa di negativo? Ovviamente sì e non per colpa delle bands, del locale o dell’organizzazione, ma di QUALCHE IDIOTA che durante “Agent Orange” dei Sodom ha pensato bene di usare – si pensa – una bomboletta o forse più di gas urticante, in modo che molta parte del pubblico ha dovuto abbandonare la sala e perdersi gli ultimi 20 minuti del concerto dei Sodom, causa difficoltà respiratoria, anche io che ero indietro purtroppo sono dovuto uscire e vedermi il finale da una porta laterale all’aperto. Certi episodi veramente fanno cadere le palle, è vero che la mamma degli imbecilli è sempre incinta, ma sarebbe stato bello capire chi è stato il coglione per poter dare un “gentile parere” e forse non solo, ripeto: IDIOTA!!!
Ma passiamo alla musica, che comunque è stata la protagonista assoluta di una grande giornata di metallo!
AGONY FACE: Ad aprire le danze è toccato ai giovanissimi Agony Face, autori di un death metal dalle tinte techno molto interessante. La prova dei nostri nel loro tempo a disposizione è stata molto buona con anche un tocco coreografico, infatti i ragazzi della band erano ricoperti di vernice fluorescente. I non troppi assiepati davanti al palco hanno giustamente gradito e applaudito l’impegno dei ragazzi, che si sono rivelati una buona band, adesso vediamo come sarà il prossimo disco dopo la firma di questi giorni con la My Kingdom Music.
ASGARD: E’ il turno dei ferraresi Asgard, autori di un power-speed metal in pieno stile anni 80 (come ben si può intuire anche dal loro abbigliamento). La prova della band, di cui non avevo ancora ascoltato niente e conoscevo solo di nome, è stata di ottimo livello, a parte un leggero calo di voce del cantante sul finire (annunciato anche da lui) che però ha resistito fino alla fine e non ha inficiato la riuscita dello show.
NATIONAL SUCICIDE: Cambio di palco e salgono sul palco i National Suicide, che senza farne tante si lanciano con il loro thrash metal figlio legittimo di gente come Exodus e più in particolare della Bay Area. La resa dei nostri è senza ombra di dubbio molto buona, personalmente non mi hanno entusiasmato, ma i presenti sotto il palco hanno sicuramente gradito le varie “The Old Family Is Still Alive”, “National sucide” o “Let Me See Your Pogo”, che come da titolo ha scatenato un pogo selvaggio. In definitiva quindi i National Suicide si sono guadagnati gli applausi finali.
DEATH MECHANISM: E’ ancora il turno del thrash, questa volta con i Death Mechanism, autori recentemente del buon “Twenty-First Century” pubblicato da Scarlet.
Come molti ben sanno 2/3 della band suona in pianta stabile con la storia, sto parlando dei Bulldozer, di conseguenza l’interesse intorno ai nostri è sicuramente alto, ma prove come l’ultimo disco o il concerto di oggi stanno a dimostrare come questo sia anche meritato. Lo show infatti è stato un concentrato di violento thrash alla Kreator – Sodom con pochi spazi ai rallentamenti o alla melodia, peccato solo per dei suoni leggermente sotto tono (unico caso della giornata) che hanno levato un po’ d’impatto al furore dei Death Mechanism. Chicca dello show l’apparizione in due canzoni di A.C. Wild e Andy Panigada dei Bulldozer, con un brano proprio di quest’ultimi e una cover dei Motorhead!
CRIPPLE BASTARDS: Dopo il thrash l’asticella della violenza si alza notevolmente, è infatti la volta dei Cripple Bastards, che come si sapeva hanno incentrato lo show su forse il loro album più conosciuto, sto parlando di “Misantropo a senso unico”.
Il concerto è stato un concentrato di violenza con schegge impazzite di grind o hardcore di quello più estremo senza lasciare respiro ai presenti, che comunque hanno risposto con un pogo incessante e con un grande sostegno alla band.
Altri brani svolti oltre a buona parte di “Misantropo a senso unico”: “Stupro E Addio” e “Allergie Da Contatto”. Per chiudere una sana e buona mazzata, ecco come riassumere il concerto dei Cripple Bastards!
ATTACKER: Finito il turno dei nostri connazionali, a presentarsi sul palco sono gli statunitensi Attacker, autori di un heavy di chiaro stampo stelle e strisce dove non manca anche un pochino di thrash. Gli americani, attivi oramai dalla prima metà degli anni 80, tra scioglimenti e cambi di line-up dimostrano di essere ancora in ottima forma, così come il loro borchiatissimo cantante Bobby ‘Leather Lungs’ Lucas, molto bravo a interagire con il pubblico oltre che come doti vocali.
La prova degli Attacker in definitiva è stata molto buona, basti pensare che il pubblico sotto il placo è aumentato con l’avanzare del concerto.
ASPHYX: Se in un’ipotetica enciclopedia dovesse esserci la parola death metal, non mi stupirebbe trovare tra le spiegazioni il nome Martin Van Drunen! Quest’uomo incarna quello che è lo spirito migliore di questo genere, oltre al suo mitico cantato, riconoscibile tra mille.
Gli Asphyx per quel che mi riguarda sono stati autori del miglior concerto della giornata, death metal suonato alla grande e con un’attitudine ed entusiasmo che poche bands al giorno d’oggi possono vantare. Marci e decadenti, ma tanto entusiasmanti, guidati sempre dal grande Martin, che più di una volta è rimasto stupido dall’accoglienza che i presenti hanno riservato per loro, cori su cori e applausi come se piovesse! Penso che anche Martin & c. questo concerto lo ricorderanno per molto! Grande band e grande pubblico durante l’esecuzione delle varie “Vermin”, “Death the brutal way”, “Deathhammer”, “The rack” o la conclusiva “Last one on earth”. I nostri escono acclamati dai presenti, cosa quanto mai meritata! Grandi!
TANKARD: Ci spostiamo in Germania, tocca a chi ha fatto della birra il suo Dio: i Tankard! Piccola premessa personale, per quel che mi riguarda i nostri sono i fratellini minori della triade Destruction – Kreator – Sodom, nel senso che non hanno mai fatto dischi di quel livello, però dal vivo sono estremamente divertenti!
La scaletta ha visto protagoniste le varie “Zombie attack”, “The morning after”, “Slipping from reality”, “Maniac forces”, “Chemical invasion” o “A girl called cerveza”, tutte rese molto bene, a parte un problema all’inizio alla chitarra che per fortuna dopo pochi minuti si è risolto.
Il migliore come scena e “folklore” è sempre il buon Gerre, come quando ha invitato una ragazza sul palco a ballare un lento con bacetto finale, insomma, un simpaticone oltre che un buon cantante.
Poco altro da aggiungere, i Tankard hanno offerto un concerto di livello oltre che divertente, tutti contenti!
SODOM: Sono quasi le 23:30 quando salgono sul palco gli headliner del festival, mi sto riferendo logicamente ai Sodom!
Devo dire che le mie attese verso di loro erano alte, mi è capitato più volte di vedere i nostri in azione e ogni tanto non mi hanno convinto del tutto, non per resa ma per quel che concerne la scaletta e ogni tanto il buon Tom in versione scazzato, ma stasera mi aspettavo una band in grande forma e con una scaletta all’altezza, fortunatamente le mie aspettative sono state rispettate!
Il concerto è stato un concentrato di grande thrash teutonico con una resa veramente notevole e con un Tom Angelripper veramente sugli scudi anche a livello vocale.
La scaletta ha proposto oltre a qualcosa del nuovo album “Epitome of torture” grandi classici come “Sodomy and Lust”, “Outbreak of Evil”, “Blasphemer“, “Agent Orange", "Ausgebombt", la grandiosa “Nuclear Winter“, “Ausgebombt" e "Bombenhagel“. Non sono mancate anche ottime canzoni del più recente periodo come “M-16"o "Among the Weirdcong".
Come già detto nell’introduzione in alto qualche testa di c…o durante “Agent orange” ha pensato bene di rovinare il concerto a molti, un vero peccato, perché i nostri sono ancora andati avanti una ventina di minuti senza, probabilmente, rendersi conto bene di quello che stava succedendo, pur sentendo il buon Tom tossire anche lui in più di un’occasione. Un vero peccato perché prima di allora la sala del Live Club era gremita per intero da fan esaltati dalle note dei Sodom, che dopo, per i motivi sempre descritti in alto, hanno dovuto seguire il concerto dal corridoio per uscire, dove passava un po’ d’aria, o abbandonare proprio del tutto la sala. Ringraziamo ancora quella grandissima testa di cazzo (questa volta lo scrivo) per questo!
Chiudo dicendo che comunque il concerto è stato lungo e appassionante, personalmente una delle volte migliori che ho visto i Sodom, a riprova che dopo 30 anni di onorata carriera i nostri sono ancora in grandissima forma e hanno ancora molto da dare alla causa del thrash!
Quindi… all’anno prossimo!!!
Report a cura di Max
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.