Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Live report » titolo dell'intervista
Torna indietro

Grand Magus + Angel Witch + Enforcer - 2/13/2013 - Legend Club - Milano

Mercoledì meneghino gelido e nebbioso quello che attende il trittico britannico/svedese composto da Grand Magus/Angel Witch ed Enforcer che, come si suol dire, ce ne farà vedere delle belle… L’intimo Legend si rivela scelta azzeccata nell’accogliere le centinaia di persone accorse nella metropoli per omaggiare tre band da altrettante decadi di Heavy Metal.
Causa orari ci perdiamo i Caronte, band Stoner/Doom parmigiana ma, arriviamo giusto in tempo per lo show degli svedesini ENFORCER, già giunti con “Death By Fire” alla terza prova da studio. L’Heavy/Speed di chiara matrice UK scatena l’headbanging dei più giovani (e non solo), stipati dinnanzi al piccolo stage infatti, l’apprezzamento dell’audience locale è totale e non viene meno lungo tutto il set.
Olof Wikstrand & Co., da parte loro, pur limitatamente alle doti concesse da Madre Natura, riescono ad infiammare il Legend, con schegge dirette quali “Katana”, “On The Loose” o le più recenti “Mesmerized By Fire” e “Take Me Out Of This Nightmare”.
Un “outfit” a tema, unitamente ad una bella presenza, non possono che giocare a favore nel curriculum degli Enforcer, ma è sotto gli occhi di tutti che la band, pur avendo dei brani dal sicuro intrattenimento, non può prescindere da una critica ad Olof stesso, il quale, già dopo un paio di songs, risulta (e non è una novità) sguaiato e financo svociato, guadagnando ciononostante gli applausi del pubblico, dovuti alla bontà del materiale proposto. Conclusione affidata ad “Into The Night”, title track del primo cd, che chiude in bellezza una prestazione piacevole ma di certo non trascendentale, comunque un degno aperitivo a ciò che verrà fra poco.
Cambio totale di portata e registro in favore degli ANGEL WITCH, letteralmente risorti per mano del leader Kevin Heybourne con l’affascinante “As Above, So Below” dell’anno passato. L’attacco di “Atlantis” ci rispedisce indietro di trent’anni e passa, colpendo nel segno ancora oggi per l’alone oscuro che ammanta questo sfortunato act della N.W.O.B.H.M.
Coadiuvato da una line up di tutto rispetto ed auspicabilmente duratura, che vede nientemeno che Bill Steer (sì, quello dei Carcass!) alla seconda chitarra, Kevin sciorina il meglio del catalogo Angel Witch, pescando a piene mani dall’esordio omonimo, dove tutto è prezioso, leggasi “Confused”, “White Witch”, “Gorgon”, “Sorcerers” o “Angel Of Death” (quest’ultima addirittura introdotta dalla chicca “Dr. Phibes”).
Il Legend applaude, sia le gemme del passato che le nuove composizioni, e l’imperturbabile e riservato Heybourne non accenna a crogiolarsi nell’autostima, ringraziando laconicamente i fans e passando oltre, ottimizzando i tempi e, scegliendo le splendide “Baphomet” e, l’eponima “Angel Witch” come finale, che mettono a dura prova le nostre corde vocali. Quando la qualità del materiale è così elevata, non si può che fare la riverenza a gruppi come gli Angel Witch, lunga vita alla Strega!
Headliner della serata, finora già ampiamente meritevole, il trio svedese GRAND MAGUS, che, ha gradatamente alleggerito il proprio songwriting, fino ad arrivare all’ultimo “The Hunt”, che in molti momenti ricorda da vicino ciò che di immortale ci aveva donato R.J. Dio con la sua band. Se già su palchi più grandi mi avevano colpito positivamente, nel raccolto spazio del Legend vengo letteralmente spazzato via dall’Heavy/Doom made in Sweden, zeppo tanto di macigni chitarristici quanto di ritornelli corali ed epici.
“Sword Of The Ocean” apre le ostilità e, anche se la calca è un attimo diminuita rispetto all’esibizione dei ‘Witch, il Mago, sotto forma di JB Christoffersson, incanta, con la sua timbrica virile ed un’esperienza acquisita in anni di palchi, anche con la sua ex band Spiritual Beggars.
Non ci perdiamo una nota e, grazie anche all’ottima acustica del locale, il trittico “Ravens Guide Our Way”, “Silver Into Steel” e la più “speranzosa” “Starlight Slaughter”, si rivela letale per le energie spese dal sudato ma felice pubblico lombardo. Il borchiato bassista Fox Skinner fa il paio con JB (ed il suo osceno riporto!), riempiendo ottimamente le assi del Legend, tra applausi scroscianti per la soddisfazione. I vichinghi di Stoccolma non perdono tempo, attingendo alle energie residue, per darci la mazzata finale, col frontman che ci incita a gridare più dei viennesi raccoltisi per la loro data austriaca, “Valhalla Rising” e “Iron Will” non possono che accodarsi ad una setlist strabordante di qualità.
Semplici, efficaci e con dei refrain tremendamente trascinanti, questi sono i Grand Magus a.d. 2013, il commiato di “Hammer Of The North” non può che farci attendere la loro prossima calata, specie se in compagnia di Maestri della caratura di tali Angel Witch, una gran bella serata ed un numero di ingressi che dovrebbe (sottolineo dovrebbe!) essere una costante anche in Italia, ma che, purtroppo, è un’eccezione, come in questa splendida notte.


Report a cura di Alessio Aondio

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com