In una fredda e grigia giornata di fine febbraio si sta per svolgere uno dei concerti tanto attesi di quest’anno, che rappresenta la prima assoluta dei Rammstein in Italia, dopo la mancata partecipazione al Gods 2002 per intossicazione del tastierista. L’apertura dei cancelli, fissata per le sei e mezza, avviene con più di mezz’ora di ritardo, e questo non avrebbe dato tanto fastidio se solo non fosse stato per il freddo e la pioggia, tenendo in una lunga coda migliaia di persone impazienti per l’attesa.
Entrando all’interno si vede che il forum è già mezzo pieno e subito l’attenzione ricade verso il palco, allestito con le postazioni dei quattro violoncellisti e del batterista degli Apocalyptica, davanti ad un telone nero. Infatti un altro aspetto molto interessante della serata è la curiosità verso la prova dal vivo di questi finlandesi, che apriranno il concerto servendosi dei loro violoncelli supportati solamente dalla batteria.
Verso le otto la band sale sul palco ed inaugura la serata con “Path”, canzone estratta dal loro album “Cult”, ma per chi non conosceva già in precedenza la band la vera sorpresa è la successiva “Master Of Puppets”, infatti gli Apocalyptica sono famosi soprattutto per le loro cover dei Metallica, eseguite, così come gli altri brani, in maniera straordinaria e con una tecnica veramente impressionante. Il pubblico si scalda così grazie a questi folli finlandesi che proseguono con altre cover quali una travolgente “Seek And Destroy”, tratta da "Kill 'Em All", e “Creeping Death”, oltre ad altri brani di loro creazione come “Somewhere Around Nothing” e “Bittersweet”, il singolo che ha preceduto l’uscita del nuovo album “Apocalyptica”, dando infine spazio ad un classico dei Sepultura come “Inquisition Symphony”. Il pubblico è estasiato e piacevolmente sorpreso dall’estrema bravura e abilità con la quale i quattro suonano i loro strumenti, piuttosto insoliti in un concerto del genere, per di più facendo spesso headbanging roteando le loro lunghe chiome. La band fa capire però che la loro esibizione sta per concludersi, e dopo aver abbozzato in una breve pausa una strofa dell’inno di Mameli tra la sorpresa del pubblico, chiude con “Enter Sandman” e la classica “Hall Of The Mountain King”. I cinque ringraziano infine il pubblico liberando poi il palco tra gli applausi per permettere a tutto lo staff dei Rammstein di concluderne l’allestimento per gli headliner della serata. Senza dubbio gli Apocalyptica sono stati protagonisti di un’ottima prestazione, impressionando il pubblico presente grazie anche a dei suoni praticamente perfetti, ed è un vero peccato che la loro esibizione sia durata solamente tre quarti d’ora circa.
Passano una ventina di minuti, ormai è sempre più difficile per i ritardatari trovare spazio, infatti le tribune sono quasi completamente piene, ed anche se ormai all’interno del Filaforum il freddo non da più fastidio, l’atmosfera sta per infiammarsi (nel vero senso della parola), con l’arrivo dei Rammstein. A questo punto, in modo molto scenografico, cinque addetti tolgono il telo scuro che in precedenza faceva da sfondo agli Apocalyptica, rivelando tutto un altro piano del palco, dove vediamo i due chitarristi, il bassista ed il batterista, tutti in divisa, che attaccano subito con l’opener e titletrack del nuovo disco “Reise Reise”, mentre da una porta al piano di sotto esce il singer Till Lindermann seguito dal tastierista Christian Lorentz e i due chitarristi scendono grazie a due piattaforme mobili ai lati della batteria, il tutto con dei giochi di luce coordinati alla perfezione. Per le prime due-tre canzoni i suoni sembrano leggermente più sporchi rispetto agli Apocalyptica, ma fatte le dovute regolazioni per il resto del concerto la qualità sarà veramente quasi ottima.
Quello che ci offrono stasera i sei tedeschi è veramente uno spettacolo memorabile, tutto è organizzato alla perfezione e ogni canzone è studiata con la sua scenografia e i suoi effetti con fuochi, fiammate, colonne di fumo, e giochi di luci che tengono impegnate più di 60 persone. Si passa così durante lo show da “Links 2,3,4” con tanto di marcia dei membri della band, a “Keine Lust” altro nuovo brano, seguito dalla scenografica “Feuer Frei” in cui Till e i due chitarristi sono muniti di maschere con tanto di lanciafiamme (e questo rappresenta solo un piccolo assaggio dello show pirotecnico della serata, veramente unico!)
Dopo aver attinto nuovamente da “Mutter” con “Rein Raus”, per poi tornare al nuovo album con “Morgenstern”, ecco una indimenticabile rappresentazione di “Mein Tail”: Till esce sul palco vestito da cuoco con un grosso pentolone e il microfono con annesso coltello, una volta scoperchiato il pentolone inizia a scaldarne la base con delle fiammate e sbuca fuori la testa di Christian, il “giullare” del gruppo, che lo sbeffeggia. Dopo altre due o tre fiammate si viene a creare un siparietto con il tastierista che, uscito dalla pentola, corre qua e là per il palco indossando dei bracciali dai quali partivano delle fiammelle, inseguito da Till con il suo microfono/coltellaccio.
Continua la rappresentazione dell’ultimo disco con “Stein Um Stein”, “Los”, in cui si passa alle chitarre acustiche, e “Moskau”, con i suoi effetti elettronici; mentre il tastierista sia quando è libero che quando suona si rende protagonista di balletti e mosse che lo faranno sicuramente ricordare come il più pazzo e divertente della serata. La cosa veramente impressionante è come le luci, l’ordine delle canzoni, tutti gli effetti pirotecnici, siano meticolosamente organizzati senza la minima sbavatura, e si capisce così da dove proviene la fama dei Rammstein nei concerti dal vivo, con una scenografia da far impallidire persino i Kiss.
Si torna poi indietro nel tempo con “Du Riechst So Gut”, tratta dall’esordio “Herzeleid”, conclusa con l’ennesima follia di Christian che “impazzendo” spacca la sua tastiera gettandola poi tra il pubblico, mentre un'altra imponente scenografia accompagna la successiva “Du Hast”, tra i pezzi migliori della band, seguita poi da “Sehnsucht”, ed a ogni canzone è sempre uno spettacolo, con fiammate ed esplosioni da ogni parte del palco. Till durante quest’ultima canzone scaglia con un grosso arco delle frecce infuocate che vanno a spegnersi in mezzo al Filaforum seguendo un percorso predefinito che si chiude sopra il mixer.
Arriva ora il momento di una delle canzoni che tanto hanno fatto discutere riguardo al nuovo disco, ovvero “Amerika”: il tastierista entra sul palco col suo strumento su di una specie di veicolo elettrico a due ruote, scorrazzando avanti e indietro, e all’inizio della canzone, con le luci bianco-rosso-blu che si accendono a ritmo di musica, da tre cannoni viene sparata una pioggia di coriandoli degli stessi colori dei coriandoli, che ricopre tutta la parte centrale del pubblico, mentre durante la parte conclusiva di tastiera la stessa sorte toccherà al solito Christian con coriandoli argentati.
Come se l’esibizione proposta fin’ora, ad un livello che non si vedeva da tempo, non bastasse, ecco il cantante uscire dalla solita porta sotto alla batteria, sulle note di “Rammstein”, con due lanciafiamme alle braccia, che renderanno ancora più infuocata la serata con i loro getti in aria durante il ritornello di questo brano ispirato alla tragedia che ha poi dato il nome anche alla band. A seguire, un altro stupendo brano come “Sonne”, direttamente da “Mutter”, con l’ennesima serie di fiammate ad effetto, ed “Ich Will”, seguita da un “grazie Milano” con forte accento tedesco pronunciato da Till (eccetto i saluti una delle poche cose che dirà al di fuori delle canzoni).
Siamo quasi alla fine ed ecco una piccola pausa, in cui le luci si spengono per permettere a sorpresa agli Apocalyptica di posizionarsi ai lati della batteria con i loro violoncelli, per suonare “Ohne Dich”, questa volta (per loro fortuna) senza fuochi di nessun tipo. Questo straordinario spettacolo si conclude infine con la celebre cover di “Stripped” dei Depeche Mode, durante la quale il bassista si lancia a “navigare” tra il pubblico a bordo di un canotto per poi tornare dai suoi compagni, è il momento dei saluti e la band, conclusa la canzone, lascia così il palco.
Le luci nel forum si riaccendono e termina dunque un concerto che ha riscosso un grossissimo successo, a partire dall’ottima seppur breve performance degli Apocalyptica, al favoloso spettacolo dei Rammstein, che hanno sicuramente più che compensato la loro assenza al Gods of Metal di tre anni fa con uno show assolutamente memorabile, degno della fama che si sono costruiti negli anni.
Il pubblico se ne va strabiliato e consapevole di aver assistito a qualcosa di veramente unico e la band tedesca, se anche non ha fatto registrare il tutto esaurito, questa sera ha sicuramente consolidato in modo non indifferente il suo successo in sede live, tanto che chi si è perso questo concerto lo rimpiangerà per parecchio tempo.
Si classificano invece come “I più furbi della serata”:
1) Il ragazzo che si è lanciato verso il palco durante i Rammstein, rischiando seriamente di finire arrosto
2) Quello che ha lanciato una bottiglietta sul palco cercando di colpire un membro degli Apocalyptica
Setlist Apocalyptica:
1) Path
2) Master Of Puppets
3) Prologue (Apprehension)
4) Heat
5) Somewhere Around Nothing
6) Bittersweet
7) Seek And Destroy
8) Creeping Death
9) Inquisition Symphony
10) Enter Sandman
11) Hall Of The Mountain King
Setlist Rammstein:
1) Reise Reise
2) Links 2,3,4
3) Keine Lust
4) Feuer Frei
5) Rein Raus
6) Morgenstern
7) Mein Teil
8) Stein Um Stein
9) Los
10) Moskau
11) Du Riechst So Gut
12) Du Hast
13) Sehnsucht
14) Amerika
15) Rammstein
16) Sonne
17) Ich Will
18) Ohne Dich
19) Stripped
Report a cura di Marco Manzi
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