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Paul DiAnno + Lunar Path - 3/17/2010 - On The Rocks - Helsinki

E' una serata ricca di concerti quella di San Patrizio (e anche di bevitori di Guinness). Infatti dopo una estenuante corsa che nel giro di una ventina di minuti mi porta dal concerto degli Airbourne all'On The Rocks, arrivo all'appuntamento con la prima data di questo mini-tour finlandese di Paul DiAnno, questa volta accompagnato dai Lunar Path.
Arrivato giusto qualche minuto dopo l'inizio dello show di questi ultimi, due cose saltano subito all'occhio: c'è un certo vuoto di fronte al palco, con la gente per lo più nelle “retrovie” intenta ad ascoltare bevendosi qualche drink, ed il chitarrista Jonas Eriksson è seduto su una sedia a causa di una gamba rotta.
La band ha alle spalle qualche singolo, essendo in cerca di etichetta per pubblicare il primo disco, e questa sera ci offre quindi quasi tutta la sua discografia. Interessante comunque la prova dei cinque finlandesi, guidati dalla bella e carismatica Janica Lönn, e dalle due colonne della band, Jonas e Tuukka. Tra i brani proposti spiccano “They Would Never Understand”, “Paper Dove”, “Too Late To Say Goodbye”, mentre la conclusione è affidata a “The One Behind The Mirror”, brano che si troverà sul debut album della formazione scandinava. Un esibizione in fin dei conti interessante per un gruppo piuttosto valido a cui non posso non augurare di fare buona strada. Peccato per il pubblico un po' freddino.
Arriva quindi dopo i dovuti preparativi il turno dell'ex-Iron Maiden Paul DiAnno. Vecchia gloria di tempi ormai passati, buona parte dei suoi show girano come sempre attorno a quegli inizi della vergine di ferro che ha poi lanciato la band verso fama mondiale.
Così “Ides Of March” introduce il concerto, mentre tutti aspettano l'arrivo di Paul sul palcoscenico. Senza fretta il cantante si fa largo per entrare in scena, e subito da “Warchild” si lamenta più e più volte facendo gesti al tecnico per il volume del microfono. Ora c'è un buon gruppo di fans davanti al palco, anche se per lo più se ne stanno ad ascoltare abbastanza passivamente, tant'è che lo stesso DiAnno incita i suoi fans più volte rimarcando il fatto che siano troppo tranquilli.
La cosa cambia già un po' quando arrivano brani come “Murders In The Rue Morgue”, o la sognante “Remember Tomorrow”, che precede il solo di batteria. Siamo esattamente a metà show, mentre il frontman inglese passa tra canzoni dedicate ad amici e conoscenti a commenti vari tra un brano e l'altro, quando con “Killers” e “Phantom Of The Opera” ci si avvicina lentamente alla conclusione: la classicissima e trascinante “Running Free” infatti segna che siamo ormai quasi alla fine.
“Transylvania” ci guida infatti alla tradizionale cover dei Ramones, ed alla conclusiva “Sanctuary”, mentre parte del pubblico chiede “we want more”. Un concerto tutto sommato non particolarmente eccezionale, che ripete un copione visto diverse volte nelle prove live di Paul DiAnno. Nulla più ne meno di quanto ci si potrebbe aspettare, e un'occasione per farsi vedere ai musicisti finno/svedesi che per l'occasione hanno accompagnato il cantante.
E' quindi finalmente ora di tornarsene a casa dopo questa intensa ed estenuante serata, cercando di rimettersi un po' in sesto in vista del prossimo live!


Setlist Lunar Path:
01) Broken World
02) Promise Me
03) They Would Never Understand
04) Calling
05) Paper Dove
06) Now I Know
07) Too Late To Say Goodbye
08) The One Behind The Mirror

Setlist Paul DiAnno:
01) Ides Of March
02) Wrathchild
03) Prowler
04) Marshal Lokjaw
05) Murders In The Rue Morgue
06) The Beast Arises
07) Children Of Madness
08) Remember Tomorrow
09) Drum Solo
10) Faith Healer
11) A Song For You
12) Killers
13) Phantom Of The Opera
14) Running Free
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15) Transylvania
16) Blitzkrieg Bop
17) Sanctuary


Foto:
Paul DiAnno


Lunar Path


Report a cura di Marco Manzi

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