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Summer Nights Open Air - Day 1 - 5/22/2009 - *** - Mining Am Inn (A)

Il SUMMER NIGHTS è giunto alla sua terza edizione in una location caratteristica sulle rive del fiume Inn e al confine con la Germania, infatti la zona concerti si trova in Austria, mentre la zona camping si trova sul lato tedesco, comunicanti tramite camminamento su una diga. Negli anni il festival è cresciuto, sintomo di successo e di scelte azzeccate da parte dell’organizzazione, che ha nel tempo mantenuto una buona qualità, prezzi competitivi dei biglietti e una location in un vecchio borgo minerario, compresa magione annessa, con un palco nel cortile della stessa, il più piccolo, e uno più grande, il main stage, di dimensioni competitive, pari a quelle del palco principale del metal camp, sul campo esterno.
Ma andiamo un po’ con ordine…
Parto il giovedì mattina da casa assieme ad un amico, direzione Gorizia, per incontrarci assieme al terzo componente del viaggio e poi via, direzione Summer Nights e metallo.
Arriviamo al parcheggio per le auto a tardo pomeriggio, scarichiamo, troviamo un posto per le tende nella zona camping e montiamo il tutto appena in tempo, perché subito dopo comincia a piovere violentemente, il tutto condito da forti raffiche di vento che ribaltano coperture e gazebi montati qua e la, ma le nostre tende fortunatamente resistono piuttosto bene alla forza delle intemperie. Lo stesso però non si può dire del terreno, che si trasforma in brevissimo tempo in uno strato di fango di qualche centimetro, rendendo il muoversi per il campeggio piuttosto difficoltoso, tra l’altro conciando i bagni chimici in modo veramente pessimo.
Come se non bastasse il maltempo ha danneggiato alcune strumentazioni dei palchi, stravolgendo il running order del giorno seguente, con cambi di orario, cancellazione di alcune band e cambio di palco per altre. Le note negative del festival continuano con un campeggio forse troppo piccolo e con il ritardo nell’utilizzo della paglia per arginare il problema del fango, però in effetti, si fermano qui, tutto il resto è stato veramente molto buono e molto positivo, surclassando questi problemi e rendendo la situazione generale molto positiva.

22/05/2009 – Primo Giorno

Ci alziamo in tarda mattinata sotto una leggera pioggia e via in direzione area concerti, dove scopriamo che gli stessi sarebbero iniziati più tardi a conseguenza del maltempo del giorno prima, quindi paninozzi come colazione/pranzo, acquisto magliette del festival, scappata alla tenda, mentre nel frattempo smette di piovere, a lasciar giù le cose e prendersi una birra, poi torno in tempo per la prima band del festival, i tedeschi Ultrawurscht, con la loro combinazione di grindcore e demenzialità. Immaginatevi 4 pazzi vestiti nei modi più strani (vi invito a vedere le foto), che lanciano fette di salsiccia e salame sul pubblico mentre suonano un grindcore incazzato e veloce, con brani tirati e alcuni molto brevi, mentre nel photopit alcuni loro amici grigliano al barbecue dei wurstel da dare al pubblico… ecco, in sostanza l’esibizione del combo è stato questo, una mezz’ora di delirio, festa, energia e inni ai prodotti suini, bell’inizio, corredato poi da dei suoni più che buoni!
Restiamo ancora sul second stage col melodic death metal dei Misery Speaks, alla loro seconda apparizione a questo festival, che nella mezz’ora a disposizione fanno muovere non poco i presenti, riuscendo a provocare anche un discreto circle pit. La grande carica e la buona capacità esecutiva riescono a strappare al pubblico parecchi applausi e svariati headbanging. Non spiccheranno per l’originalità, rispecchiando tutti i canoni del genere, però devo dire che il gruppo è stato protagonista di una prestazione sugli scudi e con la conclusiva devastante “To My Enemies” ci lascia a riprendere fiato.
Riprende a piovere sul festival mentre i Keep Of Kalessin salgono sul palco, ma questo non fa demordere la numerosa folla che nel frattempo si è raccolta sotto al palco per gustarsi l’esibizione dei norvegesi. Il tempo atmosferico fa da cornice ottimale per la proposta musicale del combo, che ha dato prova ancora una volta di una grande prestazione, con precisione e potenza come pochi, suscitando un headbanging generale da parte dei presenti. Grande presenza del bassista Wizziac che agita la testa e i capelli di continuo durante gran parte del concerto e ottima prova di Vyl dietro le pelli con un bell’assolo tecnico, ma non dimentichiamo anche il carisma del singer Thebon e l’esecuzione impeccabile di Obsidian alla chitarra. Posso solo dire che i 4 sono una garanzia di ottimi concerti sotto ogni punto di vista, epici, estremi, bravissimi.
Torna il sole e finalmente apre la zona del mainstage, dove son stati fissati a terra dei teli appositi per agevolare il passaggio e la permanenza del pubblico ed evitare che il terreno si trasformi in un bagno di fango.
Apertura sul palco principale affidata quindi ai Legion Of The Damned, che con la loro miscela di thrash e death scaldano ulteriormente la temperatura, scatenando il pubblico raccolto davanti al palco in forsennati headbanging e moshpit. 50 minuti nei quali i nostri han pescato da tutta la loro discografia, dal nuovo “Cult Of The Dead” agli album precedenti, dando vita ad un concerto intenso e potente ,anche grazie ai suoni che si mantengono anche qui veramente buoni, sfociato poi in un Wall Of Death a grande richiesta della folla.
Torno appena in tempo al palco piccolo per vedermi parte del concerto degli Excrematory Grinfuckers, e il loro delirio acustico, parti estreme, appunto grind , mescolate con parti e siparietti demenziali, con balletti, musichette allegre e pazzia divagante, apprezzati a gran voce da pubblico con applausi ed ovazioni.
Subito dopo, sul second stage dove stavolta è il turno dei tedeschi Deadlock, una miscela di death e metalcore con un cantato a 2 voci piuttosto efficace, con l’ottima prova di Sabine e Johannes. I presenti non si fanno pregare e durante il concerto del combo si creano vari circle pit e si è visto un notevole scapocciamento dalle prime file. Qualche problema tecnico non ha intaccato l’esibizione e pezzi come “Code of Honour” e “The Brave / Agony Applause” son stati accolti con grandi applausi e cantati da moltissimi a squarciagola e apprezzato è stato anche “End Begins”, brano con vari inserti elettronici. Un gruppo sicuramente in crescita e piuttosto valido, ho visto una notevole crescita dalla volta precedente in cui li ho visti, 2 anni fa, molto più potenti e di impatto, bravi.
Si torna di corsa al palco principale per i canadesi Kataklysm, band che senza dubbio non ha bisogno di presentazioni. I 4 sono uno di quei gruppi che ormai rientrano nelle garanzie di grande spettacolo da vedere e rivedere senza il rischio di annoiarsi, con un Maurizio Iacono sempre pronto ad incitare la folla, tra pezzi più nuovi e anche vari classici. La chitarra di Jan Francois, il basso di Stephane e la batteria di Max trascinano praticamente tutti quanti nel vortice di un enorme circle pit ed headbanging e pezzi come “Let Them Burn”, annunciata da Maurizio con la frase: “Don’t kill people you don’t like… they have to suffer!”, il classicone spacca tutto “In Shadows and Dust”, oppure “As I Slither”, ma anche i brani dall’ ultimo lavoro “Prevail”, alla fine fanno sfociare nell’ormai onnipresente “Wall of Death”, che ha raggiunto la torre mixer in estensione. Signori, questi sono i Kataklysm. Non mi muovo dal palco principale, mi sdraio sull’erba a fianco a riposarmi, perdendomi quindi i Callejon e i Naeara sul second stage, ma sarò prontissimo per chi sta per arrivare qui.
Ecco che finalmente il palco è pronto, arriva quindi l’ora di uno dei gruppi che dal vivo più mi entusiasta, sto parlando dei tedeschi Die Apokalyptischen Reiter, una vera forza della natura in sede di concerto.
55 minuti di vera festa, dove il buon Fuchs come al solito non sta fermo un attimo, cantando, correndo per il palco e suonando anche la chitarra in alcuni brani. Grande a presenza scenica del Dr. Pest , che oltre a suonare le tastiere nei momenti liberi va per il palco agitando uno scudiscio. Sezione ritmica precisa e potente e alla chitarra il nuovo chitarrista Ady sembra pienamente integrato nella band. Esibizione in cui non mancano estratti dal nuovo album come “Er Wird Shlimemr” e grandi calssici come Reitermania, Seeman, Riders On The Storm. Non son mancati i siparietti divertenti, come il ballo con una ragazza invitata sul palco, il lancio di palloncini a forma di cavallo sul pubblico e la “gara” tra canotti sopra alla folla, andata e ritorno dal mixer. Ottimo concerto come al solito e suoni che si confermano veramente buoni per l’ennesima garanzia di grande spettacolo che questa band sono. Per me uno dei top del festival.
Corro quindi verso il secondo palco, per ascoltare la parte finale del concerto dei Sabaton. Che spettacolo e coinvolgimento gente, un bel metal potente che strappa cori da praticamente tutti quanti, bello cadenzato e suonato preciso. Notevole veramente il carisma del singer Joakim e nei brani che son riuscito ad ascoltare, tra cui le anthemiche “Primo Victoria” e “Attero Dominatus”, il combo è riuscito a convincermi su tutti i fronti, cavolo, questi son proprio da vendere di nuovo, promossi a pieni voti.
Dopo i validissimi Sabaton, tocca all’ultima band sul main stage esibirsi in questa bella serata austriaca e dopo i consueti preparativi per il cambio palco, è il turno dei Satyricon, guidati da un leccatissimo e tiratissimo Satyr e autori di uno show abbastanza buono sotto vari punti di vista. Son stati proposti brani più vecchi e più recenti della discografia del combo, da “Mother North” a “Now, Diabolical”, passando per “Black Crow On A Tombstone”, Satyr in uno o 2 pezzi suona anche la chitarra; tempi precisi e a mio parere quasi monotoni in fondo in fondo, mai troppo veloci e mai troppo lenti, ma comunque una prestazione onesta che sicuramente i fan hanno potuto apprezzare e si è visto, dal gran numero dei presenti fino al solito headbanging sfrenato. Nemmeno qualche problema tecnico al basso ha comunque rovinato una prestazione da applausi condita da suoni validi.
Così, stanco ma contento, per me finisce la prima giornata di festival, assolutamente positiva, torno alle tende con i miei compagni di viaggio e amici dove ci prepariamo per il giorno seguente.

FOTO:

.: ULTRAWURSCHT

.: MISERY SPEAKS

.: KEEP OF KALESSIN

.: LEGION OF THE DAMNED

.: EXCREMATORY GRINDFUCKERS

.: DEADLOCK

.: KATAKLYSM

.: DIE APOKALYPTISCHEN REITER

.: SABATON

.: SATYRICON


Report a cura di Marco "Mac" Brambilla

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