Non ricordo di aver mai visto il Tavastia così pieno come questa sera, in occasione della data di Dragonforce e Turisas nella capitale finlandese. Non solo fino al momento in cui viene aperta la sala principale (circa 10-15 minuti prima dell'inizio del concerto) non ci si riesce a muovere tra la gente, ma a un certo punto quasi non si riusciva più a entrare nel locale!
E' inutile dire che infatti la cassa è chiusa dato che i biglietti sono andati esauriti con un certo anticipo, cosa che per i Dragonforce può suonare parecchio strana. Ad ogni modo davanti ad un locale pieno come non capita spesso, alle 21 entrano in scena i Turisas, per la seconda delle date in patria.
L'avvio è subito esplosivo, con quello che secondo me è sempre il loro pezzo di miglior impatto dal vivo (e non so quanto sia una buona idea sparare subito le cartuccie buone in partenza), vale a dire “Battle Metal”, dell'omonimo debutto ormai targato 2004. Diciamo che non era difficile avere il pubblico dalla propria questa sera, ma l'entusiasmo dei presenti fa capire quanto è ben tenuta in considerazione la band dal pubblico di casa.
La novità (almeno per quanto mi riguarda) è per la prima volta una presenza femminile nella band. Alla fisarmonica troviamo infatti una bionda e sorridente Netta Skog, che contribuisce al divertimento della band sul palco e non si comporta niente male per essersi inserita nel gruppo da sicuramente meno di un anno. “A Portage To The Unknown” ci introduce a “One More”, e seppur non impeccabile la prova del singer “Warlord”, è di contro sempre un piacere vedere in azione il violinista Olli Vänskä.
In questo clima di festa e ritmi folk, si va da “The Messenger”, alla orientaleggiante “In The Court Of Jarisleif”, prima del momento che sinceramente speravo non arrivasse: introdotta dal cantante con un “are you ready to disco???” parte infatti “Rasputin”, brano che non ho mai apprezzato granchè, sarà perchè fa parte della tradizione dell'est europeo più che della nostra terra, dato infatti il successo tra il pubblico. A questo punto è già ora della fine, e la formazione chiude con la decisamente migliore “To Holmgard And Beyond”. Buona ma non impeccabile la prestazione della band, che comunque basa le sue prestazioni live più sul divertimento che sulla qualità, e in questo riesce a conquistarsi gli spettatori senza problemi.
Ci vuole un pò di tempo per allestire il palco dei Dragonforce, con impalcature, i piatti della batteria, ventilatori, e pure i portabirre con tanto di cannuccia sulle aste dei microfoni, ma dopo mezz'ora ecco che la band inglese di ZP Theart e del “cinese volante” Herman Li si fa trovare pronta con l'opener dell'ultimo “Ultra Beatdown”.
La straripante e saltellante power metal band fa ovviamente quello che sa fare meglio, premere sull'acceleratore e lasciarsi andare spesso e volentieri in gag di ogni tipo durante lo show. Qui oltre che al divertimento c'è anche la tecnica, ma personalmente dopo 3 canzoni da 10 minuti l'una di questo tipo direi che basta e avanza. Soprendentemente la maggior parte dei fans non è dello stesso parere e non si stanca facilmente davanti a brani come “Operation Ground And Pound” o “Fury Of The Storm”.
C'è da dire che come tour da headliner la formazione d'oltremanica ha un set di tutto rispetto, con delle luci ottime, suoni molto buoni, e come prima accennato anche un sacco di cose piuttosto inutili tipo i portabevande. A metà esibizione comunque c'è spazio pure per un lungo solo di tastiera da parte dell'eccentrico Vadim Pruzhanov, con l'entrata in scena di Netta Skog (ripulita degli abiti di scena) dei Turisas e conseguente sfida tastiera/fisarmonica. Segue poi un momento di pausa con la musicista che ringrazia dell'esperienza in questo tour, regalando complimenti un pò a tutti, e un orsacchiotto di peluche a Vadim, con gli altri membri della band che ne approfittano per scherzare e prendere un pò in giro i due.
Finito questo siparietto si riprende lo show vero e proprio con “Revolution Deathsquad” e tra riff veloci e batteria martellante a fare da sfondo alla voce del frontman, si arriva in poco tempo alla nuova “The Last Journey Home”, che precede il break finale. Per concludere, la titletrack del debutto precede la hit “Through The Fire And Flames”, accolta tra i crescenti incitamenti di un pubblico veramente carico.
E così si chiude anche questa serata un gran successo di pubblico per uno show bello ma non irresistibile delle due band (e il quarto concerto in quattro giorni per il sottoscritto), e lentamente si riforma la coda, questa volta per uscire dal famoso locale di Helsinki. Rimane da parte mia una sola domanda.. a quando un nuovo album dei Turisas?
Foto:
Dragonforce
Turisas
Setlist Turisas:
01) Battle Metal
02) A Portage To The Unknown
03) One More
04) The Messenger
05) In The Court Of Jarisleif
06) Rasputin
07) To Holmgard And Beyond
Setlist Dragonforce:
01) Heroes Of Our Time
02) Operation Ground And Pound
03) Reasons To Live
04) Fury Of The Storm
05) The Warrior Inside
06) Keyboard solo – duet with Netta Skog
07) Revolution Deathsquad
08) Soldiers Of The Wasteland
09) The Last Journey Home
--------------------------------
10) Valley Of The Damned
11) Through The Fire And Flames
Report a cura di Marco Manzi
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.