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Amon Amarth + Impious + Disillusion - 10/14/2004 - Komma - Wörgl (A)

Il Viaggio:
I primi di settembre ero tutto contento,pensavo "che bello esce Fate of Norns". L'album già dai primi ascolti l'album mi era piaciuto tanto. Non vedevo l'ora di vedere i maestri del Death Viking svedese all'opera ma con mio grande disappunto vengo a sapere che, per il tour di supporto all'album, non è stata preveista nessuna data in Italia. Fortunatamente passano dalla Svizzera e dall'Austria, non mi resta altro da fare che trovare uno o più compagni di viaggio, scegliere la destinazione che ci è più comoda e partire. Alla fine si decide di andare a Wörgl, un piccolo centro agricolo a 50 km da Innsbruck. Per sicurezza ci prenotiamo i biglietti ed anche il pass per le foto. Quindi giovedì mattina si parte alla volta dell'Austria, passando per le Alpi svizzere. La prima cosa che ci preoccupa è senza dubbio la temperatura, che nei picchi minimi raggiunge anche i 3°C, sulle cime delle montagne troviamo la prima neve, che rende il viaggio più epico e a tema con il concerto che ci apprestiamo a vedere. Dopo circa cinque ore giungiamo Wörgl, ringrazio Odino di aver stampato la cartina per trovare il locale dato che si trova nascosto in un vicolo chiuso, dietro un centro commerciale ed il cartello che lo indica è praticamente invisibile all'occhio umano.

Il Locale:
Dopo aver sistemato i bagagli in un piccolo alberghetto vicino alla location del concerto e aver consumato un misero panino nel centro commerciale dietro al locale, ci apprestiamo ad entrare al Komma. La costruzione è molto recente, al piano terra si trovano biglietteria, bar, una saletta dove sedersi e lo spazio per il merchandising, anche un pc dotato di collegamento internet ad uso dei clienti. Al piano superiore invece si trova la sala dove poi si svolgono i concerti, di forma circolare, non molto grande, credo che non possa contenere più di 400/500 persone.

Il concerto:

Alle ore 8 puntuale come un orologio svizzero (nonostante fossimo in Austria) si comincia, aprono le danze i tedeschi Disillusion. Ad assistere all'evento solo una cinquantina di persone, la maggior parte della gente resta a bere al piano inferiore mentre la band esegue i brani della propria scaletta (per fortuna pochi). La proposta di questa giovane band ricorda un pò gli Opeth dell'ultimo periodo, solo a livelli assai inferiori. I pezzi alla lunga stufano e il momento che il pubblico sembra gradire di più pare sia proprio la fine dello show.

Dopo un breve cambio di strumentazione ed un rapido sound check viene il turno degli Impious, band svedese Death / Thrash che si addice maggiormente a fare da apripista per gli Headliner. Il numero di presenze tra il pubblico aumenta e anche la temperatura si fa sentire. Il vocalist Martin Åkesson si dimostra un buon trascinatore, e il sound ben costruito su riffing molto pesanti aiuta a scaldare gli animi dei presenti. La scaletta va a pescare maggiormente pezzi presi dagli ultimi tre lavori del gruppo The Killer del 2002 Terror Succeeds del 2000 e il neo arrivato Hellucinate.

Dopo circa 50 minuti di concerto ecco finalmente far capolino da dietro le pelli una bionda chioma, trattasi di Fredde Andersson, finalmente si entra nell'anima della serata! Gli svedesi hanno a disposizione ben un'ora e mezza nel corso della quale proporranno ben sedici pezzi, presi un pò da tutta la loro discografia. Com'era da aspettarsi si comincia con "An ancient sign of Coming Storm", canzone con cui inizia anche l'ultimo Fate of Norns. Già dall'inizio si nota una band in grandissima forma. I suoni che fin dall'inizio serata si attestavano su buoni livelli migliorano ulteriormente, pare quasi di ascoltare il cd. La successiva "For the Stabwounds in Our Backs" ci riporta con la mente ad un anno e mezzo fa quando nei nostri lettori girava Versus The World. Le prime due canzoni danno anche il tempo agli ultimi ritardatari che ancora stavano al bar di assistere al concerto. Sulle note di Fate of Norns infatti mi giro e mi accorgo che la sala è abbastanza piena anche se ognuno può godere di un discreto spazio vitale e la temperatura non è eccessivamente elevata. Passano così anche la violenta Masters of War, l'epica Valkyries Ride. La parte centrale del concerto vede alternarsi brani da Fate of Norns con brani estratti dei lavori più datati "The Avenger" e "The Crusher". Dopo "Once saled in Blood" finalmente cominciano a comparire anche brani presi da "Versus the World" si parte con la title tracke successivamente si passa a "Death in Fire". Il pogo si sa, è una prerogativa di noi italiani e degli spagnoli, ma mentre Johann Hegg si sgola sul palco sudando sette camice il pubblico non resta immobile e si scatena in un furibondo headbunging come la regola vuole da queste parti. E' uno spettacolo assistere a questo rotare di bionde chiome. Sia tra il pubblico che sul palco. Arriva il turno di "Victorius March" e visto come si è svolto il concerto finora non può che calzare a pennello. Sicuramente gli Amon Amarth questa sera ne usciranno vittoriosi. C'è ancora il tempo per alcune canzoni, tra cui "Where silent Gods stand guard" e "Bloodsheed" che chiude la serata. Ottimo concerto che sicuramente si candida tra i migliori a cui il sottoscritto ha assistito nell'anno che si sta per chiudere. Un saluto agli Amon Amarth sperando che la prossima volta vengano anche da noi in Italia.


per vedere le foto del concerto clicca qui

Report a cura di Paolo Manzi