Buon modo di inizare il 2008 musicale, assistendo al concerto di una band storica come gli Obituary, per di più
accompagnati in occasione dai thrasher tedeschi Holy Moses e dai misconosciuti Avatar.
Spetta a questi ultimi aprire la serata mostrandosi in tutta la propria (musicalmente parlando) inutilità.
La proposta dell'act svedese può definirsi la brutta copia degli ultimi Dark Tranquillity. Uno show che mostra
tutta l'inseperienza del gruppo che tanto è stato promosso in quest'ultimo periodo e dopo averli visti dal vivo
ho solo una certezza: "l'ennesima manovra commerciale". Da evitare!
Passiamo a una performance di ben altro spessore con gli Holy Moses, la proposta è subito chiara, thrash
metal teutonico stampo '80 (primo Sodom-Kreator-Destruction).
Le succitate formazioni nel corso dei nineties hanno virato verso le sonorità che tutti conosciamo mentre la
band di Aachen è rimasta legata quasi del tutto al sound di quel periodo.
Una buona prova non c'è che dire, che riscuote un buon numero di consensi dai presenti.
Lascia un pò perplessi il libro coi testi delle canzoni posto ai piedi del palco e che la singer Sabina Classen
non mancava di sbirciare durante le pause tra una battuta e l'altra. Possibile che dal 1987 non abbia ancora
imparato a memoria "Finished With The Dogs", "Current Of Death" o "Life's Destroyer"?
Buona prova comunque anche se alla lunga finisce per annoiare chi sta fremendo per vedere gli headliner.
E così gli Obituary son tornati in Italia! Alle spalle della band troneggia il telo della nuova release
“Xecutioner’s return” e desta una certa curiosità l'innseto di Ralph Santolla che sostituisce Allen West il
quale sta finendo di scontare la sua pena.
L'attacco con "Find the Arise" è micidiale e prende tutti un pò alla sprovvista, con "on the Floor" parte un
pogo di quelli che non vedevo da parecchi anni, quelli che fanno davvero male per intenderci.
"Chopped in half", "Turned inside out" e poi ancora "Threatening sky" mostrano una band affiatata in forma
smagliante che spacca davvero!
John Tardy, fratellastro del cugino IT Addams, si riconferma un grande frontman, non interagisce troppo col
pubblico lascia che sia la sua voce a "parlare" per lui ed i risultati si vedono.
Buona la prova anche dei vari musici, Peres e Santolla in Primis ma anche la precisa e potente sezione ritmica
di Frank Watkins (basso) e Donald Tardy (batteria).
Nulla da dire sui nuovi brani eseguiti dal vivo, rendono appieno come su disco se non di più, la prova la si ha
con "Drop Dead" con un ritornello ripetitivo ed incisivo!
Grandi anche i soli di chitarra e batteria prima di concludere con "Dying slow", "Second chance"
e gran finale sulle note di "Slowly we rot".
Fine delle trasmissioni ma ragazzi, che gran concerto.
Fotoreport:
.: Obituary
.: Holy Moses
.: Avatar
Report a cura di Paolo Manzi
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