Tornano gli W.A.S.P. dopo circa un anno dall’ultimo loro show nel Bel Paese, e questa volta lo fanno senza gruppo spalla (al contrario di quanto annunciato). Per tutti i fans di Blackie, comunque, non è assolutamente un dispiacere veder cominciare subito i proprio beniamini e, non appena si spengono le luci, un boato di pubblico da il benvenuto agli W.A.S.P.
Il tour che hanno intrapreso questa volta non è fatto da show classici ma, al contrario vede la riproposizione per intero di uno dei loro concept album più riusciti “The Crimson Idol”.
Personalmente, ho avuto modo di seguire questo show molto particolare in due occasioni, questa sera al Rainbow, e il 3 novembre 2007 al teatro Astoria di Londra. Purtroppo per i fans di Milano, il piccolo palco del Rainbow non ha permesso a Blackie e soci di montare nessuno dei tre maxi schermi sui quali, a Londra, era stato proiettato il film della storia di Jonathan Steel (il protagonista del concept The Crimson Idol).
Lo show di Milano è stato fantastico in ogni caso, anzi, la presenza dei maxi schermi a Londra aveva reso necessaria la quasi totale assenza delle luci sul palco rendendo il concerto sicuramente meno vivo di come lo è stato a Milano.
I quattro americano mettono nelle canzoni di The Crimson Idol la stessa forza che ci hanno messo per crearlo nel 1992 e il pubblico se ne accorge. Davanti si è troppo stretti ma nel mezzo è un vero degenero, non ce nessuno che si risparmi nel saltare o nel cantare a squarcia gola. “Chainsaw Charlie” è a dir poco perfetta e “Doctor rockter”manda tutti in visibilio. Blackie da il meglio di se in “The Idol” e poche volte ho visto canzoni toccanti come “Hold on to my heart”.
Dopo la conclusione dell’album con “The Great Misconceptions of Me” e il maestoso coro di tutto il pubblico con il ritornello “I don't wanna be, I don't wanna be, I don't wanna be
The crimson idol of a million”, gli W.A.S.P. si prendono una piccola pausa prima della seconda parte dello show.
Quando ritornano sul palco i quattro americani lo fanno nel migliore dei modi: “L.O.V.E. machine” risuona più forte che mai e il pubblico impazzisce letteralmente al suono degli accordi di Blackie Lawless. Questa parte dello show è purtroppo molto breve e vede suonare solo “Wild child” e la conclusiva “Blind in Texas”.
Qualcuno purtroppo non è stato contento di una scaletta che ha lasciato fuori tantissimi pezzi storici, solitamente immancabili, ma d’altra parte si sapeva benissimo e, anzi, per fortuna esisto ancora band che hanno il coraggio di non proporre sempre e solo tour fotocopia. Il coraggio viene sempre ripagato, per quanto mi riguarda aspetterò tranquillamente il prossimo tuor per ascoltare di nuovo “I wanna be somebody”, “Animal, fuck like a beast” e le altre canzoni storiche. Anzi chissà che non vada a vedere una terza data di The Crimson Idol tour 2006-2007.
Report a cura di Tommaso Bonetti
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