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Manowar - "Into Glory Ride" (Geffen /1983)

Line up:

Eric Adams: vocals
Ross “The Boss” Funicello: guitars
Joey DeMaio: bass
Scott Columbus: drums
 

voto:

10
 

recensione

Into Glory Ride è una pietra angolare dell’heavy metal mondiale. In un periodo in cui tutti acceleravano il proprio sound perché convinti che fosse la velocità a decretare la potenza e la qualità di un disco, i Manowar sconvolgono le regole del gioco componendo un album d’intensità inesprimibile, dove canzoni cadenzate, sorrette da ritmiche militari e marce maestose, s’innalzano a terribili canti d’orgoglio epico che stabiliscono nuovi standard di fragore. Ogni singola nota è profondamente impregnata di passione e di forza, di un senso profondo di spirito battagliero e di mistica devozione verso il fuoco dell’heavy music che brucia senza sosta nel cuore dei newyorkesi cavalieri dell’epic metal. “Warlord” esalta la libertà del rocker che scorrazza sulla strada del vizio su motociclette rimbombanti di metallo; “Secret Of Steel” è la tempesta della battaglia e il mistero della forza che si uniscono in un’interpretazione straordinaria, con Eric Adams che giunge fino all’Olimpo, mentre Ross e Joey tessono intrecci sanguinari. “Gloves Of Metal” si apre con uno dei riff più belli di sempre, che sorregge una marcia colossale di identità guerriera e fanatismo metallico, con Adams carico di emozione e Ross alle prese con uno splendido assolo.
Con “Gates Of Valalla”, Eric sfida gli dei per la grandezza e la superiorità della sua interpretazione, che ci conduce alla detonazione di un’altra marcia cadenzata più incendiaria che mai, con un riff che travolge tutto e un assolo ispiratissimo. “Hatred” è la marcia infernale, la truculenta litania di dolore, la massacrante dichiarazione di tormento del guerriero, e il sangue sembra correre lungo le nostre orecchie. “Revelation” è una pazzesca cavalcata sull’Apocalisse di San Giovanni, e Adams canta con il pathos di chi sembra serbare la nostra redenzione nella sua spettacolare voce.
Questo testamento dell’epic metal è chiuso da “March for Revenge”, magnifica adunata cadenzata in cui rabbia e fierezza, superbia e violenza si celebrano con una delle più solenni, enfatiche e declamanti interpretazioni di Adams, che diventa carezzevole e coraggioso nell’intermezzo soft prima che deflagri tutto in un bolero magniloquente e trucido che anticipa l’esasperato assolo.
Una delle Tavole Delle Leggi dell’epic metal compiuto, battagliero, coraggioso, nobile e ascetico; un disco favoloso che contiene in sé l’essenza di quella atmosfera e di quegli anni incredibili.

Recensione di Marco Priulla

tracklist

  1. Warlord
  2. Secrets Of Steel
  3. Gloves Of Metal
  4. Gates Of Valhalla
  5. Hatred
  6. Revelation (death's Angel)
  7. March For Revenge (by The Soldiers Of Death)

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