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Iced Earth - "Framing Armageddon (Something Wicked Pt. I)" (SPV-Steamhammer/Audioglobe)

Line up:

Jon Schaffer – guitars
Tim Owens – vocals
Brent Smedley – drums
Troy Seelie – guitar
Dennis Hayes – bass
 

voto:

7
 

recensione

Dopo quasi dieci anni che Schaffer aveva questo progetto in cantiere finalmente ce l'ha fatta: vede infatti la luce la prima parte di quella saga a cui si accennava in "Something Wicked This Way Comes", un concept fantascientifico frutto della mente dell'estroso chitarrista, che vede così la sua opera prendere forma.
In breve questi diciannove brani che compongono il disco narrano dell'invasione della Terra (dove abitano i discendenti diretti del Grande Architetto dell'Universo, chiamati Setiani) da parte dell'umanità. Gli indigeni sono una cultura antica, la razza più saggia e pacifica esistente, ma la fame insaziabile degli uomini, alla ricerca della conoscenza e del potere, scatenerà la reazione dei diecimila prescelti ("Ten Thousand Strong"), che useranno il loro antico potere per contrastarli, attendendo la nascita della creatura nominata nella profezia.
Per proseguire la parte narrativa, necessaria per entrare nell'atmosfera del disco, si rimanda al seguito ("Revelation Abomination (Something Wicked Part II)"). Passiamo invece all'ascolto vero e proprio, strutturato come poteva essere prevedibile in un gran numero di “filler” che introducono le canzoni vere e proprie, le quali sono soprattutto mid-tempo, il che rende l’album a lungo andare leggermente noioso, ma anche questo è da mettere in conto se si considera che come in ogni storia che si rispetti la parte iniziale è di solito la meno avvincente (e ciò lascia pensare che il seguito sarà più intenso).
Dopo una breve intro di percussioni, “Something Wicked Pt. 1” dà avvio a questa saga cadenzando il ritmo con i soliti riff di Schaffer, anche se l’andatura è un pò più blanda di quanto ci si potrebbe aspettare. Buona anche l’impressione che dà Owens alla voce (ormai è inutile proseguire nei paragoni con Barlow), sempre bravo ad interpretare con espressività la canzone. Dopo una breve “invasione”, e spiegate le “motivazioni degli uomini”, eccoci a “Setian Massacre”, che a tratti sembra riportare la band alle sonorità passate, aumentando potenza e velocità, senza tralasciare i cori che conferiscono più “epicità” al brano. E sono proprio i cori la componente fondamentale di “A Charge To Keep”, che per il resto assume delle sonorità quasi hard rock, ma sembra poco più di un intermezzo che porta con la breve “Reflections” al brano fin’ora più pubblicizzato di “Framing Armageddon”, vale a dire “Ten Thousand Strong”.
Questa è la canzone più orecchiabile e di presa dell’album, e non a caso è stata infatti scelta come primo singolo, oltre a costituire il punto centrale (e di svolta) di questa prima parte della storia. Qui ancora si fa notare la mano di Schaffer, anche se nei lavori recenti si nota un pò “a sprazzi”, e l’aspetto power e melodico è preponderante nel rendere “Ten Thousand Strong” uno dei brani che più rimane in testa.
L’orientaleggiante “Execution” apre la strada a “Order Of The Rose”, altra canzone in cui Owens ha l’opportunità di sfoggiare il suo buono stato di forma, ma a parte questo e l’assolo centrale di chitarra rimane poco altro da segnalare in proposito.
“Cataclysm” è invece il preludio a ciò che sta per scagliarsi sugli uomini, ed ecco “The Clouding”, una delle migliori del disco, in cui va segnalata l’ottima chitarra acustica. La canzone parte come una ballad per poi cambiare decisamente tono grazie all’aggressività della voce tagliente di un grande Owens ed al consueto ritmo imposto dal Sig. Schaffer. “Infiltrate And Assimilate” è un pezzo dai tratti power il cui interesse si basa sul particolare sound dato dalla chitarra, mentre “Retribution Through The Ages” cerca di aumentare un pò il ritmo, qui più incalzante, ma senza acuti particolari. Si arriva così alla strumentale “Something Wicked Pt. 2” ed al suo incedere cadenzato dalle percussioni ai tamburi degne di una danza tribale indigena, e queste sonorità “esotiche” fanno capolino più volte in questo lavoro.
“Domino Decree” riprende con una cattiveria aggettante la reazione dei Setiani contro l’invasore umano, in un brano decisamente più vivace, con l’utilizzo sporadico delle tastiere che si fondono bene con le intricate chitarre e l’ugola affilata di “Ripper” Owens. Ed è così che giungiamo alla titletrack, uno dei pezzi più veloci e più interessanti, ottima prova d’intesa del duo Schaffer-Owens e di tutta la band in generale, e un altro brano che incide in positivo sul giudizio dell’album.
Le melodie dei cori di “When Star Collide (Born Is He)” riprendono ed esaltano quanto visto in “A Charge To Keep”, per finire nell’outro “The Awakening”, dove in un’atmosfera angosciosa voci femminili lasciano presagire una seconda parte molto turbolenta.

Un lavoro questo “Framing Armageddon” certo tecnicamente abbastanza impeccabile, e supportato inoltre da un una trama avvincente (e ormai era da anni che Jon Schaffer attendeva l’occasione per sfoderare la sua opera sotto forma di concept), ma risulta anche evidente che si tratta di un album piuttosto difficile da digerire nella sua interezza, soprattutto per i ritmi spesso abbastanza blandi, in quello che è un progetto abbastanza pretenzioso.
Nonostante tutto troviamo qualche pezzo di un certo valore (e su una ventina di tracce sarebbe stato grave il contrario), ma sappiamo che ci si può aspettare ben di più da questa formazione, e speriamo nel secondo capitolo di questo “Something Wicked”.

Recensione di Marco Manzi

tracklist

  1. Overture
  2. Something Wicked Part 1
  3. Invasion
  4. Motivation Of Man
  5. Setian Massacre
  6. A Charge To Keep
  7. Reflections
  8. Ten Thousand Strong
  9. Execution
  10. Order Of The Rose
  11. Cataclysm
  12. The Clouding
  13. Infiltrate And Assimilate
  14. Retribution Through The Ages
  15. Something Wicked Part 2
  16. The Domino Decree
  17. Framing Armageddon
  18. When Star Collide (Born Is He)
  19. The Awakening

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