Piccoli miracoli alla corte dell’heavy metal più puro, incontaminato ed epico. Nel 1984, i Medieval Steel pubblicarono questo piccolo gioiello come unica prova della loro assoluta fedeltà agli ordini dell’epic metal. Un mini lp attorno a cui negli anni si è costruito un culto tra gli appassionati che ha pochi eguali. Queste quattro tracce sono una delle vette più alte raggiunte dalla discografia epic metal; quattro canzoni in cui si concentrano i migliori riferimenti del genere e che hanno contribuito a fare dell’ep un manifesto elitario del metallo epico.
La title track è un macigno evocativo che rientra di diritto nella leggenda dei brani assoluti del genere, accanto a Battle Hymn e poche altre, rappresentando al meglio questa musica potente, magica, immortale, coraggiosa e incorrotta: sembra di sentire e vedere orde di cavalieri in marcia, clangore di spade alzate al cielo che si scontrano in battaglie all’ultimo sangue. Bellicosa, fiera, sognante, ossianica ma estremamente melodica e carica di suggestioni eroiche, poetica ed eterna.
Ancora spirito guerriero a profusione con “Warlords”, con chitarre assedianti e un cantato dispotico ma gravido di emozionalità melodica. La sanguinaria “The Battle Beyond The Stars” è un’oscura cavalcata cadenzata con un’altra grande performance di Bobby Franklin, mentre “Echoes” è una ballad immaginifica che smorza la tensione battagliera sprigionata fin qua senza però rinunciare alla sognante grandiosità di tutto l’ep.
Medieval Steel ha lasciato un’eredità preziosa e immensa a tutti gli epigoni dell’epic metal, consegnando uno scrigno di meraviglie alla storia.
Recensione di Marco Priulla
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