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Alan morse - "Four O´Clock And Hysteria" (SPV/Audioglobe)

Line up:

Alan Morse - guitars
Eric Darken - percussion
Nick D’Virgilio - drums
Jerry Goodman - violin
Gary Lunn - bass
Dave Meros - bass
Neal Morse - keyboard, acoustic guitar, mandolin
Ryo Okumoto - keyboards
Scott Williamson – drums
 

voto:

7
 

recensione

Per chi non conosce il chitarrista Alan Morse, egli è l’unico dei fratelli Morse che milita ancora negli Spock’s Beard. Suo fratello Neal, cantante e tastierista, ha, infatti, lasciato la band che aveva formato nel 2002 per intraprendere una carriera solista. Ora a cinque anni di distanza Alan, senza lasciare a sua volta gli Spock’s Beard, decide di intraprendere la strada del fratello creando progetto parallelo interamente strumentale.
Il primo disco di Alan si chiama “Four O'Clock And Hysteria”, un album ambizioso anche nella line up. Alla registrazione di questo album hanno, infatti, partecipato nove musicisti che oltre ai normali strumenti da rock band, hanno portato violini, percussioni e mandolini, tra tutti i nomi spicca però quello del fratello Neal, che oltre alle solite tastiere, si è applicato anche alla chitarra acustica.
Veniamo alla musica, Four O'Clock And Hysteria è una album estremamente progressivo pieno di cambi di tempo e di assoli (NdR.: non ci si potrebbe aspettare nient’altro, in effetti, da una prog-rocker che fa una album strumentale). La chitarra di Alan è sempre protagonista e pilastro di tutte le composizioni. La continua centralità della chitarra fa si che le canzoni siamo molto amalgamate fra loro e il passaggio tra un brano e l’altro è indolore tanto che i settanta minuti dell’album scorrono con una continuità impressionante.
L’album si apre con “Cold Fusion”un brano che miscela di prog rock e jazz aiutati da una ritmica accesa e vivace che rende subito interessante il disco, le stesse sensazioni sono espresse anche nella successiva “Return To Whatever”. “Drive In Shuffle”, dalle magnifiche sonorità anni ottanta, e “Major Buzz” sono due canzoni che fanno ripensare ai Rush di XYZ: suonare per vent’anni negli Spock’s Beard ha sicuramente lasciato un segno indelebile nella musica di Alan. Four O'Clock And Hysteria contiene anche brani in cui il rock è dominante: “The Ride Of Left” si apre con un riff magnetico che evolve poi in un’esplosione di assoli tipici del prog metal.
L’album si chiude infine con “Home” una dolce ballata che potrebbe essere la colonna sonora del nuovo spot della Barilla.
Four O'Clock And Hysteria è quindi un album completo che manderà in estasi gli amanti dei chitarristi eccentrici. La centralità della chitarra ha però come difetto una mancanza di quei classici dialoghi tra strumenti che sono, a mio avviso fondamentali, per la buona riuscita di un album strumentale. Alan certo migliorerà nei prossimi album, dategli fiducia.

Recensione di Tommaso Bonetti

tracklist

  1. Cold Fusion
  2. Return To Whatever
  3. Drive In Shuffle
  4. R Bluz
  5. First Funk
  6. Dschungel Cruz
  7. The Rite Of Left
  8. Chroma
  9. Spanish Steppes
  10. Track 3
  11. Major Buzz
  12. Home

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