Sono trascorsi vent'anni da quando il piccolo e biondo ex-cantante degli Accept pubblicò il suo primo disco solista come U.D.O., ed oggi come allora offre ai suoi fans del sano Heavy Metal, genuino al 100%, proseguendo dritto per la sua strada con la stessa carica che lo anima dagli esordi.
Tradizionale e classico fino al midollo, "Mastercutor" riesce ancora a coinvolgere senza sembrare nè scontato nè tantomeno già sentito, soprattutto dopo qualche ascolto. Si parte subito con la titletrack, con un intro da spettacolo circense, che lascia spazio alla voce ruvida del singer teutonico, accompagnata dalle rocciose chitarre di Kaufmann (che ha prodotto il disco) e Gianola, in quello che potrebbe benissimo essere un classico degli eighties, con il suo ritmo accattivante e riff coinvolgenti.
Ottimo anche il singolo "The Wrong Side Of Midnight" (di cui è presente il video nella limited edition), dal coro orientaleggiante ma sempre heavy e potente come del resto c'è da aspettarsi da Udo. Più spedita è la seguente "The Instigator", brano piacevole e concluso da un buon assolo, che precede la prima ballad del disco, "One Lone Voice", in cui alla voce pulita di Udo fa da cornice una nostalgica chitarra acustica assieme alla batteria di Francesco Jovino, risultando abbastanza coivolgente. "We Do - For You" è invece un'altro brano canonico apprezzabile e interessante sia a livello di sezione ritmica che nella semplicità del testo.
Le chitarre si fanno pesanti come macigni nella più aggressiva ed incalzante "Walker In The Dark", semplice ma travolgente e dall'atmosfera più inquieta, soprattutto nei cori, mentre sul finale il pezzo varia su delle sonorità quasi alla Rammstein. "Master Of Disaster" è a mio avviso il brano migliore del disco, un vero e proprio schiacciasassi pronto a travolgere chiunque sul suo cammino, che si ferma solo per la melodia del ritornello, per poi riprendere a mietere vittime con la doppia cassa di Jovino in un ritmo indiavolato. Per riprendere fiato ci vuole quindi la seconda (e migliore) ballad dell'album "Tears Of A Clown", dall'atmosfera triste e avvolgente al tempo stesso, in cui abbiamo un'altra buona interpretazione del biondo singer.
"Vendetta", altra canzone potente e rocciosa, ci riporta ancora ai tempi degli Accept, per la felicità dei fan di vecchia data che non possono certo lamentarsi della continuità eccezionale del ex-leader della band tedesca, e lo stesso vale per la successiva "The Devil Walks Alone". Più particolare è "Dead Man's Eyes", in cui il cantante di Wuppertal alterna clean vocals al suo inconfondibile marchio di fabbrica in un brano potente e intenso, dove non manca la componente melodica che lo rende uno dei pezzi più interessanti di questo lavoro.
Il finale è invece affidato a "Crash Bang Crash", veloce e diretta, quel che basta per mantenere viva l'attenzione fino all'ultimo minuto ed all'outro che riprende la "presentazione" d'apertura, a chiudere lo spettacolo offertoci per questi cinquanta minuti da Udo Dirkschneider ed il suo "Mastercutor".
Questo leggendario piccoletto dalla voce inconfondibile riesce ancora oggi ad esprimersi sfornando album di buon livello rimanendo fedele al suo credo, e non è cosa da tutti. Il disco nella sua tradizionalità riesce ugualmente ad apparire fresco, e grazie a questo non ci si stanca facilmente di ascoltarlo (nell'edizione limitata oltre al già citato video troviamo altri due brani, "Man A King Ruler" e "Borderline"). Sempreverde.
Recensione di Marco Manzi
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