"Vargstenen" è il successore dell'ottimo "Vredens Tid - Age of Wrath"
così, passato il tempo della rabbia, per l'act svedese è giunto il
momento di apportare qualche ulteriore miglioria a livello
qualitativo nel proprio sound.
Ecco dunque che in questo album, già il sesto, troveremo dei suoni più bilanciati,
quasi perfettamente amalgamti tra loro senza però togliere quel velo
di "sporco" tipico delle sonorità viking di quei gruppi dal background black metal.
La peculiarità di questo disco è quella di rendere estremamente
riconoscibile il marchio di fabbrica Månegarm ma riuscendo ad evitare
di ripetersi cadendo, come spesso è accaduto per altre formazioni,
nell'autoplagio.
In questo particolare disco, la matrice folk si è guadagnata spazi
interamente propri, come nel caso di "Den gamle Talar" dove il violino
è protagonista per oltre due minuti accompagnato solamente da
percussioni e chitarra acustica. Va specificato che proprio l'elemento
"violino", che agli esordi ha destato tanto interesse nei confronti
di questa formazione, ora classico, ora elettrico si integra ancora
alla perfezione nelle varie canzoni riuscendo a sfornare addirittura
soli davvero magistrali.
Il discorso liriche resta invece legato alla storia ed alla mitologia
nordica, il cantato in madrelingua rende ancor più epico ed avvincente l’ascolto dei brani ma ne risulterà più ostica la comprensione dei
testi specialmente per i metal kids mediterranei.
Le sfuriate in growl del cantante/batterista Erik Grawsiö spesso alternate ad un cantato più "pulito" sembrano ancor più convincenti, ne si ha un chiaro esempio in "Visioner på Isen" dove alterna senza problemi entrambi i modi di cantare. Buono il lavoro delle due chitarre e, come già detto, encomio al violino sia quando elettrico che classico.
Un disco imperdibile per tutti i viking/metallers del globo!!!
Recensione di Paolo Manzi
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