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recensione

Dopo il successo del precedente Subsurface la band inglese ha ben pensato di prendersi il tempo necessario per sfornare un album dello stesso livello. E nonostante l'abbandono dello storico chitarrista Nick Midson l'intento viene ancora una volta centrato offrendo al pubblico un album più oscuro e pesante dei precedenti ma anche più accessibile.
L'opener Slipstream ci mostra il lato più aggressivo del disco, con le chitarre in primo piano, supportate da una sezione ritmica di una potenza inaudita su cui il cantante Mac tesse delle linee vocali semplici ma efficaci. Da sottolineare anche il breve ma intenso cameo di Dan Swano, autore delle parti in growl che si alternano in alcune parti vocali donando un aura più oscura al pezzo. Con la successiva This is your life entrano prepotentemente le tastiere a intrecciarsi con suoni ed effetti elettronici oscuri alle ritmiche di chitarra. Notevole il ritornello con un forte sapore hard rock. Grazie ad Elusive ci troviamo di fronte ad uno dei pezzi migliori del disco, sempre potente come i precedenti ma con alcune parti più ragionate e un'oscurità ancora maggiore, condita ancora una volta dal growl di Dan Swano. Dopo una traballante Hollow, nella quale troviamo però un ritornello veramente brillante, arriva la più delicata Pilot in the Sky of Dream, suite aperta dal piano e dalla voce molto espressiva di Mac, che si sviluppa sempre su lidi più melodici e un poco più ariosi del resto del disco per poi sfociare in un pezzo più prog e molto ricercato in cui però la melodia è padrona incontrastata. Anche le successive canzoni nascondo delle perle, come la lunga One Degree Down, in cui la band dimostra tutto il proprio valore e la propria ispirazione.
Inutile parlare della produzione, ottima sotto ogni punto di vista così come la copertina. E' d'obbligo invece soffermarsi sulla prestazione di ogni componente, partendo dallo strabiliante batterista Johanne James, autore di una prova lineare ma dotata di un tiro impressionante in un tandemo praticamente perfetto col bassista Steve Anderson. Anche senza il fido compare Nick Midson, Karl Groom offre una prova sopra le righe, sia sulle parti ritmiche che sugli stupendi assoli. Il lavoro di Richard West alle tastiere/elettronica è molto curato, mai invadente e dona un'aura molto oscura al disco. Su Mac inutile soffermarsi, si riconferma come uno dei più dotati cantanti della scena.
Un'ottima conferma in campo prog, molto più interessante di tanti altri più blasonati colleghi. Peccato che non hanno mai raccolto quanto dovuto. Per i fan del genere un disco assolutamente imperdibile!

Recensione di Bonetti Simone

tracklist

1. Slipstream
2. This is your life
3. Elusive
4. Hollow
5. Pilot in the sky of dreams
6. Fighting for breath
7. Disappear
8. Safe to fly
9. One degree down