C'erano una volta i Maze Of Torment, band svedese dedita ad un death/thrash molto influenzato da Morbid Angel, Testament e Slayer. Ora il caso vuole che in seguito a vicissitudini nella line-up la band svedese si sia orientata proprio verso il genere che ha reso celebre in tutto il mondo Tom Araya e compagni, ma che il risultato sia così sospettosamente simile lascia intendere che forse la formazione scandinava avrebbe fatto meglio a proseguire sulla vecchia strada, o magari a cercare qualcosa di un pò più originale...
Tutto infatti, dai riff alla King alle cavalcate alla Lombardo, passando per lo stile del vocalist Erik Sahlström, porta a pensare di trovarsi davanti agli Slayer svedesi, fatte le dovute proporzioni (dato che l’originale è, almeno per questo gruppo, irraggiungibile), e non fosse per qualche passaggio più tipicamente death, memore del passato della band, si potrebbe quasi pensare ad un tributo non troppo velato ai loro maestri.
Non che le dieci tracce che compongono “Hidden Cruelty” non siano dei piacevoli brani di sano thrash made in usa, basti ascoltare canzoni come la stessa titletrack, “Terminate – Obliterate”, “Death Inhaled”, o anche “Dead Run”, ma il paragone con il combo californiano è talmente immediato che spesso e volentieri ti viene da dire “ma io questo l’ho già sentito”, e questo non è certo un punto a favore degli svedesi.
In fondo se vi piace il genere potrebbe benissimo piacervi anche questo disco dei Maze Of Torment, per quanto mi riguarda preferisco in ogni caso ascoltare direttamente la loro fin troppo abusata fonte di ispirazione.
Recensione di Marco Manzi
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