I norvegesi Galar vedono i propri natali nel 2004, dopo aver pubblicato un demo riescono a strappare un contratto alla tedesca Heavy Horses Records e tra il 2005 ed il 2006 il debut album Skogkvad è pronto per essere immesso sul mercato.
In parte eredi del filone Black metal vecchia scuola, non apportano nessun tipo di novità nel genere, si limitano (sempre che limite si possa definire) ad eseguire impeccabilmente quanto già tracciato da altri (Enslaved, Windir).
Interessanti le parti cantate in pulito a due voci come nel ritornello di "Dødsmyr" ad opera della new entry Fornjot che si occupa inoltre di tastiere e bassoon. Mentre la parte brutale resta saldamente nelle mani di Slagmark, fondatore del gruppo.
All'interno della tracklist, oltre alle sfuriate viking troviamo anche momenti più rilassati come nel brano strumentale "Skumring" che funge da intermezzo tra le varie songs ed il cui motivo viene poi ripreso in parte nel seguente "Hugin Og Munin".
Coinvolgente, brutale ed epico, questo è sicuramente "Skogskvad", un disco che ci riporta prepotentemente ad un decennio fa, quando da poco si sentiva parlare di viking ed il viking ancora faticava a camminare sulle proprie gambe e si reggeva sulle spalle del black metal.
Disco consigliato chiunque voglia farsi un tuffo nel passato.
Recensione di Paolo Manzi
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