Gli Antiquus sono una band alla quale piace subito mettere le cose in chiaro.
Fin dal moniker infatti possiamo intuire che questi cinque ragazzoni non fanno certo nu-metal o qualche assurdo genere avanguardista bensì un sano e vecchio epic metal. Ispirati da nomi storici come Manilla Road e Slough Feg gli Antiquus propongono otto canzoni articolate, difficili da memorizzare anche dopo molti ascolti dove le chitarre del duo Leonard/Way la fanno da padrone.
Il pregio del gruppo canadese è senza dubbio quello di tentare almeno in parte di aggiungere un tocco di personalità ad un genere che sembra aver detto già tutto, accogliamo con piacere le splendide note acustiche di “Meta Incognita”, o i continui cambi di tempo e atmosfera della title track e dell’interminabile “I Am Alive”. In controtendenza a quanto detto si assesta la voce di Jesse White, senza dubbio dotato di ottima estensione come ci dimostra passando da parti basse quasi recitate a tonalità altissime (ricordando non poco il singer dei Jag Panzer), peccato che il 99% delle volte in cui apre bocca preferisca le seconde finendo per appiattire il risultato finale. La suddetta vena “progressiva” crea però non pochi problemi al quintetto canadese che in più di un occasione non si dimostra in grado di gestire i continui cambi di direzione. “Leaves Of Grass” e “Mechanismo” ad esempio con la mole di riff che si ritrovano sono un autentico mattone da digerire e purtroppo questa tendenza la si riscontra anche in altri brani. Pur apprezzando lo sforzo “Eleutheria” è un disco consigliabile solo agli amanti dell’epic metal più introspettivo.
Recensione di Teospire
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.