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Sacred Steel - "Hammer of Destruction" (Massacre Records/Gordeon Music)

Line up:

Gerrit Mutz - vocals
Jonas Khalil - guitars
Jens Sonnenberg - guitars
Kai Schindelar - bass
Mathias Straub - drums
 

voto:

8,5
 

recensione

Qualcuno dovrà pur prendere il posto dei mostri sacri quando questi, causa l'inesorabile passare del tempo, abbandoneranno definitivamente i palchi per godersi la meritata pensione.
Fortunatamente quel giorno non è ancora arrivato ma nel dubbio conviene cominciare a guardarsi intorno e scrutando tra i gruppi più promettenti, quelli che ormai hanno qualche anno di attività alle spalle e si sono già fatti notare con diversi album, mi vengono in mente due nomi: Brainstorm e Sacred Steel.
Questi ultimi con una line up che vede l'ingresso di due nuovi axeman e soprattutto un nuovo album hanno saputo fare della voce squillante del singer Gerrit Mutz il proprio marchio di fabbrica.
Il loro sound ripassa le lezioni dei grandi maestri, ritmiche serrate, uso / abuso della doppia cassa, cori a profusione, una proposta che li pone a metà strada tra Judas Priest, Accept e altre formazioni teutoniche di stampo power.
Hammer of Destruction è il sesto album per la band di Ludwisburg che non si sbilancia, restando legata al sound che ha da sempre proposto, offrendo oltre 48 minuti di musica intensi e coinvolgenti, con brani immediati ma che si fanno riascoltare ancora ed ancora diventando una sorta di droga per l'ignaro kid che ha infilato il cd nel proprio stereo.
Rispetto a quanto proposto in passato pare che il nuovo platter suoni più sporco e cattivo, si potrebbe quasi definire il lato oscuro dei Sacred Steel.
Grazie ad un ottimo guitarwork si viene letteralmente spettinati dalla opener "Hammer of Destruction", brano da cantare a squarciagola in sede live.
Stesso discorso vale per i successivi "Where Demons Dare To Tread" e "Maniacs of Speed", quest'ultimo veramente "speed" come anticipato dal titolo, ottimo il lavoro di Mathias Straub dietro le pelli.
Ci sono anche momenti di stasi di calma prima e dopo la tempesta, come l'intermezzo di chitarra acustica "Descent Of A Lost Soul" posizionato prima di "Black Church" uno dei brani più oscuri ma allo stesso tempo caldi e passionali di tutto l'album. Troviamo un Gerrit che si sbilancia in qualche scream per enfatizzare maggiormente l'atmosfera create da interessantissimi ritornelli con voci sovrapposte.
Tutti gli altri brani si muovono sulla falsa riga di quanto detto, non entro maggiormente nei dettagli sperando di aver stuzzicato l'attenzione di chi legge...
Se siete dei True Metal Defenders, questo disco DEVE essere vostro!

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Hammer Of Destruction
  2. Where Demons Dare To Tread
  3. Maniacs Of Speed
  4. Blood And Thunder
  5. Impaled By Metal
  6. Descent Of A Lost Soul
  7. Black Church
  8. Generally Hostile
  9. Plague Of Terror
  10. Sword And Axes
  11. Torch Of Sin

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