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Anthenora - "Soulgrinder" (My Graveyrd Production /Masterpiece)

Line up:

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voto:

6,5
 

recensione

Son lieto di scrivere la recensione di un ottimo prodotto di una band italiana, anche per ribadire il concetto che per fare metal non occorre essere nati in Scandinavia, Germania o stati uniti… certo che qui le possibilità son quello che sono, però il buon materiale almeno non ci manca.
Il disco si apre con un intro, “June 6 1944. Overlord” richiamando lo sbarco delle truppe americane in Normandia. A seguire “Dawn Of Blood” prima traccia vera e propria, che da una prima descrizione del sound della band, si tratta di un power metal, con una contaminazione progressive, molto melodico, ma anche piuttosto deciso ed “incazzoso”, insomma, un bel gruppo quadrato!
La traccia seguente, “Order Of Hate” spinge ulteriormente sul lato della cattiveria, un po’ maggiore rispetto al pezzo di apertura, nonostante un ritornello molto melodico ed un po’ hard rock nella seconda voce.
“A New Rebellion” tenta una maggiore ricercatezza dal punto di vista compositivo e della melodia, però perde sul piano della compattezza e risulta leggermente sottotono rispetto alle tracce precedenti.
Abbiamo ora la title track, che inizia con rumorismi e filtri vari che la dirigono in un certo modo verso un fronte abbastanza moderno, il pezzo effettivamente pare steso in questa direzione, anche se senza costrizione. Il risultato è un po’ una via di mezzo tra il power “classico” ed il metal più modernista.
Continuiamo con un pezzo che fa parlare di se sostanzialmente per un’idea al suo interno, “Hundred Knives” . Si tratta di un pezzo abbastanza nella norma, un po’ più lento, ha addirittura delle parti in stile ballata, molto molto bello ed atmosferico il pezzo che segue l’intro, e che poi viene ripreso, si tratta di un bridge che può in un certo senso ricordare alcune delle parti più visionarie e trasognate dei Lacuna Coil.
A livello generale quello che si può dire del sound di questa band è il fatto che esso si riferisce principalmente alla scena power, con anche tratti di metal quasi classico (in particolare nell’ultima traccia “Steel Brigade”) però sono presenti anche diverse idee più moderne (anche se con moderazione) che rendono il tutto più fresco ed attuale. A discapito del disco bisogna menzionare la qualità del suono che vede una batteria non potentissima, un basso che manca un po’ di presenza ed il suono delle chitarre, in particolare le ritmiche (quelle soliste si salvano anche) che appare un po’ fuori dal tempo, obsoleto, con un po’ di gain e compressione in più il tutto sarebbe risultato più compatto e potente. Le caratteristiche tecniche dei componenti sono buone, le chitarre forse hanno più visibilità per via degli assoli, ma nel complesso vi è un certo equilibrio, molto buona la voce che pur rimanendo principalmente pulita, non fa perdere i pezzi di potenza, anzi, in alcuni casi li fa quasi aumentare.

Recensione di Lorenzo Canella

tracklist

  1. June 6 1944 Overlord
  2. Dawn Of Blood
  3. Order Of Hate
  4. A New Rebellion
  5. Soulgrinder
  6. Tha Call Of The Undead
  7. Hundred Knives
  8. Fatherland
  9. Cassandra
  10. Hellish Fire
  11. Dream Catcher
  12. Steel Brigade

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