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recensione

Trovandosi a recensire un album spesso capita che il promo sia suddiviso in 99 tracce, con canzoni spezzettate per evitare che queste girino nella rete prima ancora dell’uscita del cd. E a un primo ascolto ho pensato che la tale frazionamento fosse dovuto al già citato motivo anche per “…As Everything Is A Tragedy” il nuovo cd dei Comity.
Invece non è così. Infatti già ad un secondo e più attento ascolto ho notato che il passaggio da una traccia all’altra era musicalmente segnato con degli stop, degli stacchi, dei cambi di ritmo improvvisi.
E queste 99 tracce, che potrebbero essere tranquillamente una sola (come fu per i Meshuggah), sono il risultato della pazzia di questi cinque ragazzi transalpini, si perché di pazzia si tratta. Dotati di una tecnica davvero invidiabile mescolano nelle loro produzioni tutto ciò che si può inserire risultando però in qualche passaggio veramente caotici, non riuscendo l’ascoltatore a capire dove vogliono arrivare. Ma forse il genio dei Comity sta proprio qui, nella creazione di distorsioni e disarmonie che si susseguono e si sovrappongono con il grido di Thomas perennemente in primo piano. La base musicale è certamente l’hardcore made in Usa e in quando a follia e sperimentazione potremmo accostare i Comity ai The Dillinger Escape Plan e ai nostrani Ephel Duath per quando riguarda gli inserti jazz, death e black.
Forse ho dipinto il combo francese troppo bene ma “…As Everything Is A Tragedy” mi ha dato una ventata di novità e estrema follia, nonostante sia molto duro da digerire.
Finalmente una band francese, e per di più fuori di testa, che può sfondare.

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

1. 1-99