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recensione

Nati nel ‘97-’98, gli Screaming Shadows pubblicano quest’anno il loro secondo full-length album In the name of God, il risultato di una fruttuosa crescita musicale e di fortunate esperienze artistiche, il gruppo infatti va in onda durante una puntata di On the Road su RockTv e ha l’onore di suonare di spalla ai Labyrinth.
In the name of God si basa su solide fondamenta power metal con in aggiunta un approccio compositivo leggermente più articolato rispetto ai canoni dettati dal genere, infatti in diverse occasioni si possono cogliere influenze prog che a mio parere spiccano soprattutto nelle parti ritmiche e nella struttura dei brani. Il tutto viene poi condito da abbondanti dosi di melodia e il valido cantante Usai, dotato di un buon timbro e qualità tecniche, arricchisce la parte strumentale con interessanti linee vocali. Musicisti di un certo calibro dimostrano di riuscire a sviluppare le varie idee giungendo sempre a brani ben costruti e ben arrangiati.
A far risaltare le doti degli Screaming Shadows ci pensa poi una produzione curata in modo professionale che ha portato ad avere un suono di un certo livello, potente e molto chiaro che permette all’ascoltatore di gustarsi anche le sfumature più ricercate. Pollice alto quindi per questo gruppo di Sassari che contribuisce a tenere alta la bandiera del metallo italiano.

sito ufficiale: www.screamingshadows.com

Recensione di Mattia Berera

tracklist

1. Where Reigns The Sword
2. In The Name Of God
3. Screaming Shadows
4. Damned Soul
5. Broken Promises (Part I)
6. Broken Promises (Part II)
7. The Holy Grail
8. The Shits Are Everywhere
9. Open The Doors
10. The Holy Grail (Piano Reprise)
11. Dark Shadow (Bonus Track)