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recensione

Con il nuovo “When Wishis Sicken” gli Shivan abbandonano completamente le atmosfere e le influenze black metal del loro primo album, andando a proporre un gothic rock particolarmente melodico e piacevole, anche per chi non ama questo genere, come il sottoscritto.
Questo netto e completo cambiamento della loro musica è dovuto al susseguirsi di entrate e uscite nel gruppo e in particolare dell’ingresso del cantante Seere, che però trovo sia la pecca della band: a dispetto della gradevole timbrica, la sua estensione vocale è limitata e anche l’intonazione in certi passaggi è deficitaria.
La presenza delle tastiere, invece, ben inserite nel contesto, aiuta molto la band a creare quella coltre malinconica e rabbiosa che vuole e riesce a esprimere soprattutto con “Hoarder of Illusion” e “Alone Again”. Mentre altri brani sono certamente meno riusciti e risultano eccessivamente lunghi e ripetitivi, ma spesso questa è caratteristica del gothic rock quindi non mi sento di fargliene una colpa.
Se non avesse usufruito di una dettagliata e puntigliosa produzione un sound così curo e triste avrebbe potuto risultare inascoltabile e invece ai oltre ai Shivan anche i Majestic studio hanno fatto un buon lavoro.

Recensione di Dimitri Borellini

tracklist

1. Kingdom of deceit
2. Hoarder of illusion
3. Cold Winter nights
4. Alone again
5. Ain't no World
6. Past the mid route
7. Bereft
8. The murkiest den
9. Cold Winter nights (short version)
10. Alone again (short version)
11. Bereft (remix)