Se si può fare una classifica dei dischi più invisi da recensire, le raccolte sono sicuramente al primo posto. La musica proposta è sicuramente sempre allettante e più che mai ben suonata soprattutto se, come nel caso dei Saga, la band può contare su una carriera ultratrentennale nella non mancano brani stupendi e immortali. D’altra parte risulta difficile trovare le motivazioni da dare per convincere il pubblico a scucire venti e passa euro per impossessarsi di un doppio disco che non è altro che un taglia incolla di album precedenti. In Remeber When –the very best of Saga– non c’è, infatti, neanche l’ombra di brani inediti, rivisitazioni, b-side o covers, inoltre, i Saga hanno appena rilasciato “Charter Live” un altro doppio disco che ripercorre tutta la loro carriera, e sul quale ci sono ben quattro brani contenuti anche in Remeber When (“Don’t Be Late”, “Remember When”, “We’ll Meet Again” e “Worlds Apart”).
Un altro inconveniente non da poco in cui incorre questa raccolta è che la SPV, la casa produttrice, ha i diritti solo sul materiale prodotto dalla band dal 1999 in avanti, quindi su questo doppio cd hanno potuto essere inseriti solo brani presenti negli ultimi 4 album. Per una band che ha all’attivo 17 full length potete capire quanto sia penalizzante. Per fortuna il primo album che ha la SPV è proprio un live così all’interno di Remeber When possono essere inserite anche le canzoni che hanno reso grande questa band negli anni ’80. Da notare, infatti, che su tutti e 12 i brani live, 8 sono presenti su “Detours”, e i restanti 4, vengono da “Charter Live”. Nessuno è stato perciò registrato da zero.
Ovviamente su un cd o, ci stanno 70 minuti di musica, o meno musica ma dei contenuti speciali… entrambi i cd di Remeber When contengono 70 minuti di musica.
Insomma, se non siete completamente invasati dei Saga, non volete fare un regalo mediocre, o non siete pieni di soldi, questo non è l’album che fa per voi. Meglio qualche disco storico o meglio un live, soprattutto se siete dei neofiti di questa grande band ormai immortale. Noi, invece, che siamo degli accaniti fans del quintetto canadese non possiamo che augurarci che nel prossimo album ci mettano più grinta e più personalità di quanto non abbiano fatto con questa arida raccolta.
Recensione di Tommaso Bonetti
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