Ladies and Gentleman ecco a voi "Attero Dominatus" il successore di "Primo Victoria" degli svedesi Sabaton.
Ammetto che non ho per nulla apprezzato il loro debutto e purtroppo, anche in questo caso, devo dire che ancora non ci siamo. E' anche
vero che sfornare qualcosa di fresco e magari originale al giorno d'oggi non è cosa tanto semplice e tuttavia questo nuovo platter, pur
non raggiungendo ancora la sufficienza, ha comunque qualche spunto interessante su cui credo che la band dovrebbe lavorare.
Nel tantativo di conferire maggior epicità al sound vengono aumentati gli innesti di tastiera che passano in primo piano assieme a cori che
ricordano quasi i finlandesi Nightwish (vedi la titletrack "Attero Dominatus").
La vena heavy non è comunque del tutto cancellata e si ritrovano già nella seconda traccia "Nuclear Attack" anche se l'abuso sfrenato di
cori rende l'ascolto di questa canzone (così come di gran parte dell'album) molto pesante. Ci pensano degli ottimi guitar solos a
risollevare morale ed attenzione anche se da soli non bastano a risollevare le sorti di un lavoro che parte già col piede sbagliato dalle
prime note.
Forse la manowariana "Rise of Evil" a qualcuno potrà anche interessare ma non si può certamente consigliare di spendere 15 euro per
una sola canzone interessante.
Il resto dell'album è un continuo rincorrersi di cori, tastiere orchestrazioni che per lo più inutili quando non del tutto fuori luogo. Le
intenzioni sono sicuramente delle migliori, ed il sestetto svedese risce a dar vita ad un suond che li rende riconiscibili tra le centinaia di
formazioni che sono nate negli ultimi anni.
Ora è il momento di lavorare sul piano musicale, perché i musicisti sono tutti di ottimo livello e le premesse per dar vita al lavoro che può
fare la differenza pure.
Recensione di Paolo Manzi
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