Firmare un contratto con la Nuclear Blast non è da tutti, e le possibilità sono due: o qualcuno ti ci butta dentro o si hanno le palle.
E penso che per i Mendeed valga la seconda alternativa.
Si perchè questi cinque scozzesi hanno partorito davvero un bell'album e al primo colpo, infatti questo "This War Will Last Forever", che a leggere i titoli delle canzoni dà l'idea di un concept sulla guerra , è il loro primo full-lenght, che segue alcune release precedenti, tre singoli e un mini per l'esattezza.
Il disco inizia con un melodico intro, semplice ma efficace, che apre, già dalla seconda "Beneath a Burning Sky", il pezzo migliore dell'album, a una serie di song violente e veloci.
Le due chitarre sono potenti, il basso è ben inserito, la batteria dona quel tocco di catteveria e il cantato di David Proctor, a metà strada tra Phil Anselmo e Dani Filth, spazia dallo screaming al growling al pulito senza fare una piega.
Fino ad arrivare a "Withered And Torn" un pezzo diverso, che riprende la melodia dell'intro e degli stacchi puliti presenti in questi tutti i brani, e ci mostra le molte sfaccettature della band.
Altra song da citare è "The Reaper Waits", la penultima dell'album, la più breve, la più diretta, una mazzata insomma.
Se dovessi classificare questi ragazzi di Glasgow, forse li inserirei nel filone metalcore, che tanto va di moda adesso, per i loro richiami ai Trivium, ma sarebbe errato perchè la loro proposta è originale e spazia dal thrash all'hardcore.
Il tempo è dalla loro parte e stanno avendo i primi riscontri positivi, infatti quest'estate parteciperanno al Download Festival, all'Earthshacker Fest e al Tuska Open Air...quindi lecito aspettarci grandi cose dalla Scozia.
Recensione di Dimitri Borellini
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