Questo disco rappresenta la massima espressione della vena creativa di Tim Owens, questa volta essendo il mastermind e non vincolato da suoi superiori (non intendo accusare nessuno!) egli riesce a comunicarci realmente la sua concezione di musica metal.
Dodici tracce che potrebbero essere attrubuite al genere “heavy metal moderno”; con moderno intendo dire che i riff non sono i soliti triti e ritriti (non sto additando il genere heavy metal essendo io stesso un appassionato di questa musica però a volte la scena pullula di gruppi che han veramente poco da dire) mentre l’animo heavy lo riscontro nella concezione dei brani, non troppo complicati sia sotto l’aspetto esecutivo che sotto quello strutturale, tutti brani dal forte impatto. Oltre a riff che spesso si avvicinano al thrash troviamo anche altri elementi che si distanziano dal classic come ad esempio la possente sezione ritmica che con un ampio utilizzo della doppia cassa e con alcuni passaggi più articolati apporta una pesantezza essenziale.
Tra questi pezzi, di cui 7 composti da Owens e il resto in collaborazione con il chitarrista Comprix, incontriamo veramente delle ottime proposte, segnalerei sicuramente la mazzata Scream Machine, perfetta nel ruolo di opening track, Save Me, I Don’t Need This, c’è spazio anche per la melodia che sta alla base di Dreams Come True; queste sono solo alcune delle canzoni valide che troviamo all’interno di Beyond Fear, disco che non scende mai sotto un certo livello qualitativo.
Il cantante dimostra come sempre di possedere un’ottima padronanza delle corde vocali, non per niente ha militato nei Judas Priest ed è tuttora il singer degli Iced Earth, le alte tonalità non lo spaventano di certo, tuttavia egli sa dosare sapientemente gli acuti senza abusarne offrendoci così un cantato sia potente che pungente. Il team di musicisti che collabora con Mr. Ripper si dimostra all’altezza della situazione, in prima linea metterei l’axeman John Comprix, buone ritmiche e valido solista. Una parte di merito spetta anche alla produzione che valorizza al massimo i componimenti permettendoci di gustare ogni singola nota.
Recensione di Mattia Berera
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