Un album nel 2001, "Let mortal heroes sing your fame", un mini nel 2003 "Lost tales", era poprio ora che i Summoning uscissero
nuovamente sul mercato con qualcosa di nuovo!
Anche in questa occasione la formazione austriaca, il duo Michael Gregor (Silenius) Richard Lederer (Protector), ha attinto dalla sua
fonte di ispirazione preferita: i fantastici libri di J.R.R Tolkien!
Le atmosfere che riescono a ricreare utilizzando semplicemente tastiere e chitarra sono a dir poco uniche nel loro genere; trasportano
direttamente l'ascoltatore nella terra di Mezzo facendogli quasi vivere in prima persona i fatti narrati nelle liriche. Tra l'altro "Mirdautas
Vras", uno dei pezzi più riusciti di tutto l'album nonostante una totale assenza di chitarre, è cantato nella lingua di Mordor.
Le chitarre le ritroviamo invece in "Might and Glory" e qui, con qualche richiamo al vecchio black metal, si capisce, almeno in parte, da
dove provengono i Summoning. Una strada, quella del black metal, quasi del tutto abbandonata per lasciar spazio ad una musica
evocativa e personale, magica, drammatica, ipnotica. Musica ambient infarcita da melodie folk - medioevaleggianti rese un tuttono dalla
maestria che questi due artisti hanno nuovamente saputo dimostrare.
L'intero album è un susseguirsi di momenti drammatici, epici, sfuoriate scream o cori epici (come in "Might and Glory"). Niente di nuovo
per chi già conosceva la band. Un ottimo inizio per chi invece non ne ha mai sentito parlare.
Interessante anche la copertina, epica e misteriosa è la trasposizione in immagine di quanto troverete in "Oath Bound".
Recensione di Paolo Manzi
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