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Moonspell - "Memorial" (Steamhammer-Spv/Audioglobe)

Line up:

Fernando Ribeiro – Vocals
Mike Gaspar – Drums
Pedro Palxão – Guitar/Keys
Ricardo Amorim – Guitar/Keys
 

voto:

9
 

recensione

Cari amici di Holy Metal, è con vero piacere che mi accingo a recensire il ritorno discografico di un gruppo che molte volte è stato considerato una delle più importanti e rivoluzionarie band all’interno della scena metal contemporanea. Sto parlando dei Moonspell, un gruppo che, sin dagli esordi con il mini album Under The Moonspell del 1994 ed il leggendario Wolfheart del 1995, ha avuto un processo evolutivo marcato da un’irrefrenabile immaginazione e da un’innata voglia di mettersi sempre in discussione che li ha portati anche ad avventurarsi in molteplici territori musicali, dando al genere Gothic una nuova dimensione sonora e visuale che non si poteva neanche lontanamente immaginare. Memorial segna il ritorno della band, dopo due anni di intensa attività live che li ha visti esibirsi al fianco di Cradle Of Filth, Samael, Kreator ed Opeth. L’album è stato prodotto nei Woodhouse Studios in Germania con la supervisione di Waldemar Sorychta (già produttore dei leggendati album Wolheart, Irreligious, Sin).
Quest’album è la riprova che la vena creativa del gruppo è viva e vegeta. Questo è un prodotto che spacca ma che al tempo stesso richiama le tradizioni e le influenze che hanno permesso alla band di conquistare un posto di diritto nel gota della scena Gothic Metal. Sin dalle prime note di “In Memoriam”, un elettrizzante intro strumentale a metà strada tra il Black ed il Doom, l’ascoltatore può subito capire che Memorial è la massima esaltazione dei sensi, è cibo per la mente e luce per la mente. Per farsene un’idea basta ascoltare “Finisterra”, “Memento Mori”, “Blood Tells!”, “Upon The Blood Of Men”, “AT The Image Of Pain”, “Sanguine”, “Proliferaton” e “Once It Was Ours!”, “Luna”, vere mazzate sonore in cui la potenza e l’energia e degli “stop and go” terrificanti la fanno da padroni, assistiti dai riff assassini creati dalle asce del gruppo Paixão e Amorim e dai ritmi spaccaossa dettati dalla sezione ritmica magistralmente diretta da quella macchina infernale che risponde al nome di Gaspar. Alla quadratura del cerchio ci pensa Fernando Ribeiro che, con la sua ugola rauca, dà quel tocco di genio e sregolatezza che rende il tutto un vero capolavoro. Con “Sons Of Earth” e “Mare Nostrum” il gruppo si concede delle stupende divagazioni strumentali ed atmosferiche che dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia cresciuta la tecnica musicale del combo portoghese. Come conclusione di questo gioiello musicale arriva “Best Forgotten”, un vero e proprio tributo al genere Doom, con il suo ritmo che alterna parti cadenzate ad altre potenti, ruvide ed aggressive che riportano alla mente i vecchi fasti del Doom Metal, uno dei generi che più ha ispirato la band.
Per concludere posso solo ribadire, senza pericolo di essere smentito, che questo è un album che chiunque non potrà fare a meno di avere. Memorial è un album che rimarrà per sempre nella memoria sia dei fans della band che di coloro che non li hanno mai ascoltati e vogliano conoscerli.

Recensione di Donato Tripoli

tracklist

  1. In Memoriam
  2. Finisterra
  3. Memento Mori
  4. Sons Of Earth
  5. Blood Tells!
  6. Upon The Blood Of Men
  7. At The Image Of Pain
  8. Sanguine
  9. Proliferation
  10. Once It Was Ours!
  11. Mare Nostrum
  12. Luna
  13. Best Forgotten

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