Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Recensioni » Nearea - "Let The Tempest Come" (***/Audioglobe)
elenco recensioni

Nearea - "Let The Tempest Come" (***/Audioglobe)

Line up:

Benny Hilleke – vocals
Tobias Buck - guitars
Stefan Keller - guitars
Benjamin Donath - bass
Sebastian Heldt - drums
 

voto:

7,5
 

recensione

Il pezzo che apre questo disco, “Mechanism Of Standstill”, mette già bene in chiaro che il gruppo in questione non è qui per farci le carezze, lo stile che caratterizza il pezzo e la band in genere si situa nell’ambito del death di stampo vagamente svedese, con influenze derivanti da At The Gates e Black Dahlia Murder, in particolare per quanto riguarda la voce, che appare essere uno dei punti di forza della band. Lo stile del combo tedesco, soprattutto per quanto riguarda le chitarre risulta essere più pulito e curato rispetto ai gruppi di influenza, anche se un po’ meno diretto.
Troviamo ora al secondo posto la title-track “Let The Tempest Come” che fondamentalmente mantiene le caratteristiche sopraccitate, ma ad esse aggiunge un tocco malinconico che, a tratti, rende il pezzo più melodico. Il pezzo nel suo complesso risulta efficace, anche grazie alla mescolanza di tratti più diretti con parti più orecchiabili.
“Plagueheritage” ci esprime un'altra sfaccettatura dello stile compositivo della band, questo pezzo infatti si sposta su riffs ed accompagnamenti più tipici del black metal (abbastanza moderno) con accompagnamenti della batteria in blast beat e pennate veloci e continue delle chitarre che creano una sonorità avvolgente e triste. Tutto ciò intermezzato da stacchi più tipicamente death.
In “Heavenhell” presenziano le prime parti di chitarra pulita che introducono malinconiche ed autunnali il pezzo vero e proprio. Molto ben riuscito il primo blocco della canzone che pone, sotto ad un riff spezzato delle chitarre, accordi di tastiera che fanno molta atmosfera. Bella anche la scelta di registrare due tracce sovrapposte per la voce che creano una sorta di effetto stereo.
Giunge ora un ottima “Desecrators” che lascia un po’ più di spazio armonico alle chitarre e si lascia ascoltare tutta d’un fiato. Al nono posto troviamo “Paradigm Lost” che, soprattutto dal punto di vista strumentale fa chiaro riferimento al death delle prime ondate, pur aggiungendo sempre un tocco più moderno ed in un certo senso personale. Nel pezzo successivo “Life Damages The Living” figurano addirittura delle chitarre acustiche che fanno da sfondo ad un assolo di stampo quasi rock. Il pezzo va menzionato in quanto completamente diverso da tutti gli altri, però bisogna anche dire che, pur essendo carino, in questo campo è stato fatto veramente molto di meglio.
Il cd si conclude con “Scars Of Gray” che, come già in altri pezzi precedenti, mescola insieme ad una matrice spiccatamente death, alcune influenze derivanti dal black metal moderno e relativamente raffinato. . In questo pezzo si può trovare anche una traccia di rock se si cerca bene. Molto azzeccata la parte centrale che vede come protagoniste due chitarre armonizzate (alla “Angels Don’t Kill” dei Children Of Bodom, per dire) e melodiche.
Nel complesso abbiamo per le mani decisamente un bel disco, non sempre originale, ma sicuramente ben concepito ed arrangiato. Per quanto riguarda capacità tecniche dei musicisti si può tranquillamente dire che tutti sono all’altezza della situazione, anche se, presumibilmente a causa del genere, ciò che spicca è la voce e la batteria.
La registrazione è molto buona e ben curata, non ci sono sbavature o errori, però, rispetto al genere suonato, le tracce sono forse un po’ troppo pulite, che, se da una parte ciò è quasi necessario per stare al passo con i tempi, dall’altra fa perdere un po’ di impatto al tutto.

Recensione di Lorenzo Canella

tracklist

  1. Mechanism Of Standstill
  2. Let The Tempest Come
  3. Plagueheritage
  4. God-forsaken Soil
  5. Heavenhell
  6. Desecrators
  7. The Crimson Void
  8. I Love The World
  9. Paradigm Lost
  10. Life Damages The Living
  11. Scars Of Gray

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com