Credo sia impossibile descrivere la mia gioia alla notizia dell’imminente uscita di questo sesto, attesissimo album dei creatori del battle metal: è stato necessario attendere ben sei anni per poter finalmente “chiudere il cerchio” della saga iniziata nel 1995 e conoscere il successore di Atlantis Ascendant, ed ora eccoci qui a gustare The Chtonic Chronicles!!!
Recensire un lavoro come questo è senza dubbio un grande privilegio, ma anche un compito ben arduo, perché l’opera dei Bal-Sagoth richiede una contestualizzazione preliminare (che potrete completare leggendo l’intervista al frontman Lord Byron): ciascun album costituisce una parte della saga epica narrata musicalmente, così come ogni canzone rappresenta un capitolo all’interno della parte; inoltre, il sound dei Bal-Sagoth è estremamente ricercato, elaborato, maestoso, reso imponente dalla massiccia presenza di componenti orchestrali.
Ciò detto, si puo’ passare all’analisi di The Chtonic Chronicles.
Come tutti i lavori firmati dai Bal-Sagoth, presenta le caratteristiche peculiari del sound della band britannica: presenza di parti orchestrali, riffs ed altri richiami melodici agli album precedenti, sia recenti che più datati, ma all’ascolto risulta in qualche modo più ridondante, quasi pomposo. Questa impressione di eccessività è data dall’abuso dei cori e del parlato stile storytelling come intro di quasi ogni brano, che rendono il tutto così organico da non riuscire poi nemmeno a cogliere il passaggio da una traccia all’altra, così l’ascolto, per quanto indubbiamente piacevole, scorre via senza che sia possibile memorizzare un singolo pezzo. Peccato ,perché , a differenza di qualsiasi traccia di questo album, “Callisto Rising”, presente in The Power Cosmic del 1998, è impressa a fuoco nella mia mente, così come la splendida intro di Atlantis Ascendant.
Non mi pare tuttavia giusto penalizzare eccessivamente The Chtonic Chronicles per questo motivo, in ragione del fatto che comunque l’opera dei Bal-Sagoth costituisce un insieme organico e non dovrebbe esserci una parte che prevalga sulle altre, perciò mi limito a raccomandarne l’ascolto a tutti, fans e non, e calarsi nelle magnifiche atmosfere che solo questo gruppo riesce ad evocare!
Recensione di Tiziana Ferro
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