Terza prova per gli Austriaci Edenbridge, che con questo Aphelion non si discostano di molto dai predecessori Sunrise in Eden e Arcana. LA struttura della canzoni è la classica power – prog con le tastiere in primo piano e per questo la maggior parte dei brani risulta molto immediata. Va come sempre elogiata la prestazione della singer Sabine Edelsbacher anche se a tratti sembra voler emulare altri cantanti (dovrebbe ricordarsi che non è Tarja Turunen dei Nightwish). Tuttavia l’album si presenta come un buon lavoro, impeccabile dal punto di vista tecnico ricco appunto di tastiere che contribuiscono a creare un atmosfera surreale molto “orientaleggiante” che si presta molto all’orecchio degli amanti del genere che si avvicinano per la prima volta a questo gruppo, niente di nuovo o quasi per chi è già in possesso dei due precedenti album.
Recensione di Paolo Manzi
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