Ed ecco che le note zucche di Amburgo tornano con un titolo pesante, pesante perché ha la responsabilità di tenere alto il nome del custode delle sette chiavi.
Non voglio essere troppo schietto e fare il guastafeste ma, cari lettori, vi devo dire sin da subito che questo The Legacy non può certo competere con i Pt.1 e Pt.2.
Diciamo che è praticamente impossibile ricreare la fase di splendore compositivo che gli Helloween han vissuto tra il 1986 e ’88, soprattutto perché nell’attuale line-up sono rimasti solo 2 membri che erano presenti anche nella formazione d’oro. Comunque, meglio mettere da parte i rimpianti e gustare il presente apprezzando il nuovo lavoro di questi noti power-metalkid.
Questa nuova opera è costituita di 2 dischi, il primo contiene 6 brani mentre il secondo 7 più la traccia video di Mrs. God (avrebbero sicuramente potuto scegliere un pezzo migliore per girare un videoclip!).
In generale il disco può essere considerato un buon lavoro, il nuovo arrivato dietro le pelli si è ben inserito tra i suoi compagni, i quali appaiono in ottima forma. Andiamo ora ad analizzare i nuovi prodotti del 2005:
Il primo disco presenta dei brani validi con un calo di rendimento quando arriva il momento del singolo Mrs.God. Tuttavia l’ascoltatore viene sicuramente accolto calorosamente dai 14 minuti di The King For A 1000 Years, una parte parlata fa gli onori di casa per poi lasciar spazio a un arpeggio di chitarra e a tutto il resto della ben costruita struttura della canzone, tra riff e intervalli.
Al secondo posto incontriamo The Invisibile Man, anche questo lunghetto e gradevole, si apre con una parte di basso e un riff di chitarra non proprio nello stile della band, procedendo si riconosce tuttavia la radice di provenienza delle idee e all’interno incontriamo anche un lungo intermezzo in cui la tastiera fa da base per un assolo di chitarra melodico ben inserito per essere utilizzato come pausa tra le 2 parti più pesanti.
Born On Judgment Day è il primo missile del disco che si dirige verso di noi ben caricato da un’introduzione di batteria e avente un ritornello che più helloweeniano di così non si può! Anch’esso è ricco di stacchi e riprese, un brevissimo solo di batteria, una parte della sezione ritmica in tipico stile Großkopf e un assolo di chitarra che ci riaccompagna verso il ritornello e la chiusura.
Pleasure Drone, un motivetto in mid-tempo molto diretto e privo di troppi elementi aggiuntivi, direi carino anche questo. Questo primo disco si chiude con una canzone molto helloweeniana, puro power tedesco che alterna mid e up-tempo, una partenza con un riff di chitarra che ricorda leggermente la leggendaria Eagle Fly Free e un ritornello molto cantabile supportato da una batteria che viaggia come un pendolino.
Il secondo disco, come risposta al primo, si apre anch’esso con una traccia che supera i 10 minuti di durata; come intro di Occasion Avenue si è pensato di piazzare dei rumori mescolati a spolveratine estratte da brani famosi del gruppo, il tutto crea un’introduzione simile a quella di Walls Of Jericho, primo disco del combo tedesco.
Comunque parlando del brano possiamo dire che bilancia bene l’esalto prodotto da The King For A 1000 Years e che presenta anch’esso una struttura accuratamente organizzata, ricca di pause, parti di tastiera, momenti con voce parlata ecc., per poi ritornare sulla via del metallo e andar così a chiudere la canzone.
Light The Universe rappresenta l’aspetto romantico dell’album, un’attraente ballata in cui la tastiera fa da padrona; inoltre questa ballad vede la partecipazione di niente di meno che Candice Night. La collaborazione tra Deris e la cantante dei Blackmore’s Night è certamente ben riuscita, sia nell’alternanza di voci presente nella strofa che nel ritornello in cui le voci si sovrappongono.
Passiamo alle 3 canzoni che seguono, come si potrebbero definire questi brani? Diciamo che a mio parere potrebbero far parte di quei pezzi che si meritano certamente una valutazione positiva ma che, non avendo nulla di speciale, non spiccano e passano tranquillamente inosservati.
Come per il disco 1 anche questo si chiude con un powerone in up-tempo di durata superiore ai 6 minuti. Riguardo a questo brano c’è poco da dire, non contiene nulla di particolare, posso affermare che comunque piacerà sicuramente ai fan delle zucche data la struttura piena di ingredienti estratti dal ricettario Helloween.
Recensione di Mattia Berera
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.