Dopo quasi tre anni di silenzio i marchigiani Centvrion tornano a ruggire! Forti di un nuovo contratto discografico
con la Dragonheart si reimmettono prepotentemente sul mercato con il loro nuovissimo "Invulnerable", che ci
presenta una band in piena forma.
Si prosegue quanto lasciato sul precedente "Non Plus Ultra" che avevo particolarmente apprezzato con un'album
di puro Heavy Metal con l'inconfondibile cantato del singer Germano Quintabà che viaggia su linee tracciate da
cantanti del calibro di Rob Halford e Ralph Scheepers, facendo una buona impressione sin dal primo
ascolto.
Che la band abbia raggiunto un buon livello di maturazione lo si nota già sulle note di "Virtus", dove ci si trova di
fronte ad un sound compatto e potente che sì, riprende molto dalla scena metal anni '80, ma non cade mai nel
già sentito (a parte l'urlo all'inizio di "Man of Tradition" che ricorda l'inizio di "Angel in Black" dei Primal Fear) e
riesce a mantenere sempre alto il livello di attenzione in chi ascolta.
Ottima la prestazione vocale di Germano in "Standing on the Ruins", un'interpretazione quasi teatrale, dove
drammaticità a rabbia si fondono formando un tutt'uno.
Da elogiare anche i due axeman, Luciano e Fabio Monti, veramente bravi e precisi sia sulla sezione ritmica che
negli assoli, ottimo quello presente nella title track.
Album per chi crede nel metallo di casa nostra.
Recensione di Paolo Manzi
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