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recensione

Ecco una formazione che non si stanca mai, sempre in tour e così mi viene da chiedermi dove abbiano trovato il tempo per sfornare un'altro album soprattutto mantenendo gli standard ai quali ci hanno abituato.
Così dopo l'esordio in casa SPV con l'EP "The Killing EP", i danesi Hatesphere fanno finalmente il loro vero e proprio debutto con l'album "The Sickness Within".
La formula fondamentalmente resta la stessa che li ha resi famosi, un cantato isterico stile hardcore e growl, attorinato da pesantissime melodie death/thrash.
Va detto che questa volta però, rispetto al precedente "The Ballet of the Brute" il five piece si è spostato in territorio thrash mettendo in secondo piano il suo lato più death, senza per questo motivo dimenticarsene.
Nello specifico il singer Jacob ha riconfermato le sue qualità con repentini cambi di voce, ne sono esempi eclatanti la opener "The White Fever", "Murderous Intent" ripresa senza significative modifiche dal precedente EP e "Chamber Master".
Anche gli altri membri della band non sono da meno, le due chitarre di Hansen e Jacobsen sfornano riff taglienti in tutte le canzoni, mentre il drummer Gyldenøhr sembra voler distruggere la sua batteria... Ci troviamo davanti all'ennesimo lavoro ben riuscito, senza comunque mai sfociare nel capolavoro, un album adatto a tutti i fan della band ed agli amanti di queste sonorità.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

1. The White Fever
2. The Fallen Shall Rise In A River Of Blood
3. Reaper Of Life
4. Sickness Within
5. Murderous Intent
6. The Coming Of Chaos
7. Bleed To Death
8. Heaven Is Ready To Fall
9. Seeds Of Shame
10. Chamber Master
11. Marked By Darkness