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Concept - "The Divine Cage" (Underground Symphony/Audioglobe)

Line up:

Gianni Carcione – Vocals
Mariano Croce – Guitars
Andrea Mastroianni – Keyboards
Andrea Arcangeli – Bass
David Folchitto – Drums
Mina Pacciana – Guest Vocal
 

voto:

7,5
 

recensione

Signore e signori, amici del metal e profani, i Concept sono tornati alla grande. In questo loro terzo lavoro discografico (secondo sotto l’etichetta Underground Symphony) questo gruppo capitolino ci regala un piccolo gioiello progressivo con forti tinteggiature psichedeliche.
Questo gruppo, attivo sin dal 2000, è nato dalla collaborazione di Mariano Croce alla chitarra, Andrea Mastroianni alle tastiere, Gianni Carcione alla voce, Andrea Arcangeli al basso e David Folchitto alla batteria. Bisogna dire che l’inizio della carriera del gruppo è stata tempestata da avvenimenti non molto simpatici (uno dei quali ha ritardato la registrazione del loro album di debutto che, pronto sin dal 2001, è stato registrato solamente nel 2002); ma, nonostante tutto, il gruppo è rimasto solido e compatto e non si è fatto traviare dalle circostanze. Infatti, sin dai primi pezzi, si può facilmente notare che il gruppo non si dedica solamente al solito, ripetitivo progressive che tende ad annoiare, ma riesce a fondere vari stili musicali in modo tale da creare un’alchemica miscela che rende il lavoro coinvolgente, orecchiabile, molto melodico e soprattutto potente e roccioso.
La maturità raggiunta dal gruppo si nota fortemente nell’ascolto dell’album. Nell’album è presente come ospite Mina Pacciana, la cui angelica voce è chiaramente distinguibile nei brani New Perspectives, A Fate Worse Than Death (Of Reason) e Catching Dreams (Out Of Cage).
Ciò che di positivo la band aveva fatto sentire nel disco di debutto, è ampiamente confermato con questo prodotto. Quando si è di fronte a certi prodotti praticamente perfetti, è difficile segnalare dei brani. Sicuramente non passeranno inosservate New Perspectives, brano che riesce a fondere la tecnicità che caratterizza lo stile progressive con l’energia e la potenza distruttrice che orami è un marchio di fabbrica del Power Metal, Don’t Let Me Die, il cui andamento alterna momenti dal ritmo molto sincopato ad altri in cui il gruppo riesce a sprigionare tutta la sua potenza, A Fate Worse Than Death (Of Reason), il cui inizio atmosferico ed anche molto triste, scandito dalla presenza della guest vocalist che lo rende veramente emozionante e con un intermezzo strumentale degno dei migliori Emerson, Lake And Palmer, non potrà non restare impresso nella mente dell’ascoltatore, Under My Care, un ottimo pezzo caratterizzato da un inizio potente e maestoso che in seguito cede il passo a delle ritmiche che alternano sonorità psichedeliche e progressive.
Per concludere posso affermare, senza alcun dubbio, che per l’Underground Symphony questo è un anno d’oro: infatti per me ha colto nel segno dando fiducia a questo gruppo che ha sfornato una vera gemma musicale che sicuramente susciterà pareri positivi anche da chi non ama alla follia questo genere musicale.

Recensione di Donato Tripoli

tracklist

  1. New Perspectives
  2. Faithless Truth
  3. Don’t Let Me Die
  4. My Cage
  5. Out Of Fashion
  6. A Fate Worse Than Death (of Reason)
  7. Changeover
  8. Catching Dreams (Out Of The Cage)
  9. Lost In A Sigh
  10. Under My Care
  11. My Divine Embrace

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