Nuovo capitolo (il quindicesimo per la precisione ! ) per la band inglese proveniente da Coventry e capitanata
dall'eclettico Lee Dorrian e da Garry Jaggins. Spesso nelle discografie degli artisti che vantano una lunga carriera,
come quella dei Cathedral, si alternano dischi buoni a meno buoni ... temevo la seconda ipotesi per questo "The
Garden of ..." ma i miei timori non si sono dimostrati fondati.
Questo disco è una bomba : ottima produzione,suoni ricercati ma "genuini" e in pieno stile anni '70 ;cosa rara in
questi tempi di alta tecnologia e campionamenti vari ! Non è un caso che gruppi quali Tiamat e Paradise Lost,ma
anche gli Hellfueled, siano stati contaminati da una band di tale pregio!
Definire Doom questo disco ,così come la proposta musicale della band, mi pare altamente riduttivo : certo non
mancano episodi più lenti in tipico stile e di sapore Sabbathiano quali " Tree of Life and Death " e "Beneath a
funeral Sun" ma non bisogna dimenticare l'aggressività e il taglio pesante e più propiamente metal ( in alcuni punti
quasi metal estremooserei dire) di episodi come "Upon Azrael's Wings " e " Oro the manslayer ". Episodi che forse
spiegano come in passato la band sia stata "on tour " con i Morbid Angel e i Saint Vitus !
Mentre con un taglio propriamente hard rock anni '70,con un riff e un ritornello molto catchy è "Corpsecycle" , di
gran lunga il mio pezzo preferito.
Segnalerei inoltre "Fields of Zagara", piccolo gioiello acustico ,con una linea di violino molto struggente ,che per
pochi istanti dona calma e tranquillità alle orecchie dell'ascoltatore.
Capolavoro è "The Garden" una suite di quasi 27 minuti in cui la band propone tutte le sue influenze e la sua
grandiosità : pezzi ultra doom alternati a pezzi più heavy,utilizzo di violini e voci femminili ,stacchi psicheledelici e
molto sperimentali in pieno stile Gong ( cult band degli anni 60/70 ma che ancora in questi anni ha dimostrato di
non essere pronta a chiudere bottega !) , una parte centrale molto simile a "The rhyme of the ancient Mariner "
degli Iron Maiden ... insomma di tutto ,di più !! Un pezzo bellissimo che nonostante la sua lunghezza non stanca e
mai fa cadere la tensione in chi lo sta ascoltando : capolavoro !
Un disco consigliato anche a chi non conosce la band ... da avere !!
Recensione di Rig ap BRIG
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