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Biohazard - "Means to an End" (SPV-Steamhammer/Audioglobe)

Line up:

Danny Schulder - Drums
Billy Graziadei - Guitar
Evan Seinfeld - Vocals/Bass
 

voto:

5
 

recensione

Hardcore made in USA, esattamente da New York dove esiste una vera e propria scena con un proprio stile che la distingue dal resto degli States, le influenze poi sono molteplici. Sicuramente al primo ascolto si riconosceranno inconfondibili riff ripescati dalla fiorente scena Bay Area anni '80, ma in più occasioni si possono trovare anche influenze punk. Il trio in questione è all'attivo da ben quindi anni, il debutto risale al 1990 con l'omonimo "Biohazard".
Nel corso degli anni la band affina la tecnica e trova un suo stile, il che la porta ad un certo livello, in modo particolare nella madre patria dove riscuotono numerosi consensi.
Tuttavia questo nuovo "Means to and End", qualitativamente parlando, più che un album pare un'altalena, si parte con una devastante "My Life Ma Way", per poi passare a "The Fire Burns Inside" dove il cantato di Evan Seinfeld perde decisamente di mordente, assumendo toni quasi irritanti.
La situazione migliora decisamente in "Killing to Be Free" dove Seinfeld riesce a tirar fuori tutta la sua rabbia repressa, la canzone in sé, così come la successiva "Filled With Hate", in più occasioni richiama nel riffing un sound molto vicino ai Pantera. Mentre in alcuni casi, come nel solo di "Filled With Hate" si risentono comunque le influenza che la scena thrash statunitense ha avuto sui membri del combo.
La situazione comincia di nuovo a precipitare con "Devotion", canzone che in sé non trasmette niente, se non la voglia di premere il tasto di avanzamento veloce dello stereo, dove ci si trova davanti ad una canzone ("Break IT Away") che ai primi ascolti potrebbe risultare anche orecchiabile, ma che in breve è destinata a finire nel dimenticatoio.
Le restanti tracce si muovono tutte su questa scia, fatta eccezione per "To the Grave", anche se il cantato spesso assume sfumature quasi insopportabili.
Buono il lavoro di chitarra di Graziadei, mentre il suono della batteria risulta troppo anni '80, il ché di per sé non sarebbe un male se non fosse che non centra niente con il resto degli strumenti.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. My Life, My Way
  2. The Fire Burns Inside
  3. Killing to Be Free
  4. Filled With Hate
  5. Devotion
  6. Break It Away From Me
  7. Kings Never Die
  8. Don't Stand Alone
  9. To The Grave
  10. Set Me Free

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