Dopo solo un anno dalla pubblicazione di "A Night at the Opera" i Blind Guardian escono di nuovo sul mercato, questa volta con un live.
Appena si prende in mano il disco la prima cosa che si nota è che la grafica della copertina non è assolutamente delle più fantasiose, le cover dei due cd sono invece abbastanza ben curate, in fine, le foto alla fine del booklet sono spassosissime e ripagano l'iniziale penuria di originalità.
I pezzi sono stati registrati durante il tour del suddetto album, ma le songs tratte da questo sono solo quattro su un totale di ventidue tracce, a far da padrone è infatti il duetto "Imaginations from the Other Side-Nightfalll in Middle Earth", la tracklist riproduce la scaletta dei concerti tenuti dai Guardian in giro per il modo (tengo a far notare che il materiale è stato attinto da ben tre concerti italiani).
L'esecuzione dei brani è molto coinvolgente, il quartetto (con l'aiuto di Oliver Holzwarth al basso e Micheal Schueren alla tastiera) ricrea alla perfezione le atmosfere proposte nei dischi, sebbene alle volte si senta la mancanza delle molteplici sovraincisioni avvenute in studio per la chitarra solista di Olbrich e per la voce di un Kuersch non sempre precisissimo.
A sostenere egregiamente il tutto ci sono i due pilastri Siepen alla massiva chitarra ritmica e Thomen "The Omen" Stauch che trasforma la batteria in un pezzo, anzi, in svariati pezzi d'artiglieria.
Il disco-concerto si apre con la famigerata "War of Wrath" seguita a ruota da una magistrale interpretazione di "Into the Storm" e di "Welcome to Dying".
Ci si sposta poi su note più morbide andando a vedere cosa succede nella Terra di Mezzo alla luce crepuscolare di "Nightfall" e facendoci trasportare in tempi dimenticati con "Harvest of Sorrow" che proviene dall' ultima release e rivela le validissime doti melodiche del gruppo tedesco, questo spazio che sembrerebbe soave è però frammezzato da "The Script for My Requiem".
Arriva ora "The Soulforged", che come le altre songs tratte da "A Night at the Opera" (fatta esclusione per la sovraccitato pezzo acustico) perde potenza rispetto alla versione in studio.
Lo show continua con due classici espressi in tutta la loro giovanile energia: "Valhalla"e "Majesty " e per concludere il primo dei due cd ci sono "Mordred's Song" e "Born in a Mourning Hall".
Il secondo cd si apre con un interpretazione mediocre di "Under the Ice" e "Punishment Divine" alle quali si frappone una graditissima "Bright Eyes".
Giunge poi "the Bard's Song" a commento della quale cito solamente i tre minuti di applausi che gli spettatori hanno elargito generosamente ( a se stessi poiché Hansi ha avuto solo il ruolo di direttore del coro del pubblico).
La scaletta continua con alcuni pezzi che si possono considerare delle primizie come "Imaginations from the Other Side", " A Past and Future Secret", "Time Stands Still (at the Iron Hill)" e "The Lord of the Rings", in mezzo alle quali "Lost in the Twilight Hall" e "Journey Through the Dark" , se pur ben condotte, risultano opache.
Gran finale con l'attesissima "Mirror Mirror", che provoca una sorta di delirio collettivo nonostante i fans siano stati messi a ferro e fuoco per più di due ore.
Ecco che alla fine dell' ascolto si ha più l'impressione di aver assistito ad uno spettacolo piuttosto che aver ascoltato un disco. Sicuramente questo album può fungere da ottimo "Best of", ma se ascoltato dopo aver visto la band dal vivo almeno una volta, esso acquista molto significato.
Recensione di Lorenzo Canella
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