Power metal di scuola teutonica, questo ci offrono gli Elwing, band greca al suo secondo album, il primo risale ormai al 2001 e aveva ricevuto note positive dalla critica.
A quattro anni di distanza ecco uscire allora War, la seconda release, si resta in sintonia con ciò che si era sentito sul precedente "Immortal Stories". Tracce molto veloci, voce ruvida, anche se non eccessivamente, chitarre pesanti anche se in alcuni frangenti la ritmica ricorda il ronzìo di una vespa. Ottimo invece il bilanciamento dei suoni, si riesce a sentire distintamente anche il basso, cosa che non accade spesso. Lo si può già notare sulle note dei primi brani, "Marching To Glory", "At The Gates", che richiamano alla mente i Running Wild primo periodo, anche se i pirati di Germania sono nettamente su un'altro livello. "I Will Forever" pare la versione modificata e migliorata di "Holy Sword", presente sul debut album, con l'aggiunta di un buon guitar solo e con una buona ritmica di basso a far aumentare il valore del pezzo.
"Stormlord" pur essendo un buon brano invece sa troppo di già sentito, si abbandona per un attimo il sound più grezzo per lasciar spazio ad una velocissima doppia cassa ed a riff più veloci. A spezzare il ritmi incalzanti ci pensa "Blood on My Ends" classica ballad dai toni tristi e drammatici.... niente di impressionante. Dopo il pezzo "strappa lacrime" ecco "Fly Away" dove la voce del singer "Lois Liotakis" che tenta di raggiungere linee vocali più acute (mi ha ricordato i nostrani Centurion) ma che dubito riuscirà a toccare in sede live, dato che già su disco mi ha dato l'impressine che fatichi ad arrivarci.
Buono il brano di chiusura, "Lost Humanity" dal sapore Maideniano, in modo particolare sulle prime battute, che chiude questo lavoro, non un successo, ma un album ricco di buoni spunti alcuni positivi, altri che si possono certamente migliorare col tempo e maturando la dovuta esperienza.
Recensione di Paolo Manzi
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