Darius Lindell (drums), Pat DeMartino (guitar), Chris Sanders(guitar), David Ford (bass) e Brian Allen (Vocal), sono i ragazzi americani che si sono uniti per formare un quintetto legato dalla comune passione per il power epic metal , denominato Last Empire, e il loro amore sfocia in questo omonimo album che mi ritrovo tra le mani.
Sono pronto ad immergermi in questo mondo allora, e premendo un pulsante, che poi non è certamente un’ epica immagine ma è ciò che mi occorre per trasportarmi nel mondo tinto dalle sfumature musicali dei cinque suddetti ragazzi, vengo introdotto da un acuto in questa nuova atmosfera musicale, la produzione non è certamente ottima, questo inizialmente un disco autoprodotto è stato ripescato dall’ Undergound Symphony e ristampato, ma la struttura dei pezzi è la prima cosa a colpirmi, lente atmosfere dall’ epico incedere non lasciano spazio alle sfuriate in doppia cassa che mi aspettavo in un primo momento, lo stile vocale non è molto originale, anche se una buona estensione si mette in evidenza nelle parti acute, a volte un poco forzate e a volte evitabili, i pezzi sono lunghi e articolati, le prime tre tacce compongono una suite dal nome “Trilogy of the Unicorn” per la durata totale di ben 22 minuti, poco è lo spazio dedito alla melodia, e i pezzi non sono certamente orecchiabili, quindi è sempre consigliato un molteplice ascolto per poter dare un giudizio ragionato e non superficiale.
Le tracce sono coinvolgenti e si sognano battaglie e duelli, ma mai ci si sente particolarmente coinvolti è come se si osservasse tutto da lontano e questo è un difetto delle tracce che non hanno un quel non so che, capace di travolgerti e infatti il viaggio che mi attendevo mi ha lasciato seduto sulla mia poltrona e l’epicità si è fermata alle mie orecchie, quindi mi tocca togliere armatura e deporre la spada per gustarmi semplicemente della musica bene eseguita, e non il viaggio che mi ero preparato a percorrere.
Non è in questo mondo che trovo della personalità o dell’ originalità, per questo mondo intendo l’ epico mondo dei Last Empire, ma la passione traspare dalla musica certamente sentita ed emotiva,
quindi più che un ottima band per il presente vedo in questi ragazzi un ottima promessa per il futuro, lasciamo che i cinque affilino le loro spade ed imparino l’ arte della “guerra” d’acciaio, e sono sicuro che la prossima occasione sapranno stupirci con qualcosa di personale, e allora scopriremo che quest’ ultimo impero farà di tutto per essere l’ ultimo impero dell’ epicità.
Recensione di Davide Magatelli
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