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elenco recensioni

Beholder - "Lethal Injection" (Dragonheart/Audioglobe)

Line up:

Patrick Wire - Voce
Leanan Sidhe - Voce
Markus Mayer - Chitarra
Mark Vikar - Tastiere
Ace Raven - Basso
Mario Giannini - Batteria
 

voto:

7
 

recensione

Premessa: Prima di ricevere questo “promo” non conoscevo nulla dei milanesi Beholder, mi sono documentato per l’occasione. Eccomi di nuovo qui a parlare delle nuove leve del “Metallo Nostrano”, questa è la volta dei milanesi Beholder, arrivati oramai alla loro terza fatica studio. Appena ho inserito il cd nel mio fedelissimo stereo, non ho avuto il tempo di leggere il titolo della opener “Overlook Hotel”(un titolo, un programma N.d.R.) che mi sono subito accorto del chiaro riferimento su cui è concepita, il fortunato e famoso thriller “Shining” del Maestro Stephen King con tanto di voce che sussurra: “danny danny…”. La prima vera canzone del cd è invece un vero e proprio tributo al sopraccitato thriller, la veloce “Mr. Grady”, che comincia per altro in modo insolito per un pezzo power, basso e batteria sparati, in cui si alternano i botta e risposta delle due voci in pieno stile power nordico alla “Sonata Arctica” (alzi la mano chi non si ricorda ad esempio “False news travel fast” tratta dal Masterpiece “Silence” N.d.R.). La traccia seguente “No Religion” è un ottimo esempio di come i “Lacuna Coil” sarebbero se facessero Power ah ah ah… A parte gli scherzi il dualismo delle voci ricorda molto lo stile dei loro più illustri concittadini, ovviamente le atmosfere sono molto meno gotiche e manco a dirlo più teatrali e… Power!!!! Il brano tra l’altro contiene un ottimo break di chitarra acustica con il bravo guitar-player Markus Mayer che domina la scena del suggestivo intermezzo. Continuiamo con “Blackout Of Mind”, a mio avviso la migliore song contenuta nel disco, qui oltre al timbro originale del gruppo si possono notare stacchi molto progressive, che sono arrangiati in modo sapiente, lo stesso discorso vale per la successiva “Daydream” che anzi si può definire vero Power-Prog. Arriviamo ora alla track numero 6 “Everywhere I Go” indubbiamente il pezzo di stampo più classico della loro terza fatica, mentre sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla seguente “Far Away” che ha come parte strumentale solo le keyboards di Mark Vikar, e in cui non si può fare a meno di notare una voce familiare, vi chiederete: e chi cazz’ è? Quella che sentite è nientepopodimenoche la struggente voce del miglior singer del panorama Power italiano, ovvero il sig. Roberto Tiranti (per gli ignoranti il frontman e cantante dei “Labirinth” N.d.R.). Passiamo a “Stay” pezzo dai groove molto Hard Rock, e alla potente “Lay Down the Law” in cui le voci dei bravi singer si alternano in modo molto equilibrato al contrario del resto del disco in cui si fa sentire molto di più la voce del cantante Patrick Wire che prevale su quella della collega Leanan Sidhe. La title-track “Leathal Injection” è divisa in due parti: la prima “The Executioner”, molto epica e veloce, al contrario la seconda parte “Crying to God” è caratterizzata dalle tastiere e da melodie strappalacrime. Lo stile di questo gruppo è particolare ed interessante: le voci dei due cantanti non sembrano arrivare da una scuola prettamente power, la cantante ha una voce alta e un timbro non molto potente, il singer è caparbio e versatile riesce a improntare diversi stili quali il predominante power (falsettoni compresi N.d.R.), diverse sfaccettature di provenienza quasi Pop, fino ad intonazioni quasi Trash e qualche accenno di Growl; le parti strumentali sono molto curate, degni di nota sono il chitarrista e il tastierista, già citati e il batterista Mario Giannini ed il bassista Ace Raven, molto precisi ed impostati. Il lavoro svolto dalla band in fase compositivo-creativa mi sembra ottimo, la produzione nel complesso è buona, anche le voci sovrapposte sono mixate in modo impeccabile, forse con un Mastering un pò più spinto sarebbe stata un’altra cosa, comunque il mio giudizio è buono, il disco è abbastanza innovativo e originale, altra nota di merito per loro è il tour che si accingono a svolgere con i “Vision Divine”, sono giovani ma hanno le carte in regola per essere uno dei gruppi di punta della scena Italiana, speriamo bene.

Recensione di Alessandro “James” Fumasoni

tracklist

  1. Overlook Hotel
  2. Mr. Grady
  3. No Religion
  4. Blackout Of Mind
  5. Daydream
  6. Everywhere I Go
  7. Far Away
  8. Stay
  9. Lay Down the Law
  10. Leathal Injection

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