Questa quarta prova del combo austriaco, che devo dire francamente non avevo mai ascoltato ma che mi ha entusiasmato sin dal primo ascolto parte subito in maniera decisa e convincente con la title Track "Shine", un pezzo in pieno stile celtico che esalta le doti vocali della singer Sabine Edelsbacher, oltre ad avere al suo interno una struttura granitica grazie al lavoro del chitarrista/tastierista Lanvall, seguito da "Move Along Home" un pezzo in cui lo stile orientaleggiante che caratterizzava le altre produzioni della band la fa da padrone, senza però dimenticare il lavoro d'insieme del resto del gruppo che crea un tappeto sonoro micidiale che viene completato dall'angelica voce della singer.
Si ritorna allo stile folk/celtico con Il terzo pezzo "Centenial Legend" che richiama molto lo stile dei Fleetwood Mac degli anni 70; con "Wild Chase" si ritorna ad un mix di folk irlandese e ritmi orientaleggianti; segue poi "And The Road Goes On" un pezzo in pieno stile prog che, nonostante sia medio-lungo (ben 8 minuti e 9 secondi) sfila via che è una bellezza; la partenza della sesta traccia "What You Leave Behind" fa tornare alla mente Show Must Go On dei Queen ma si tratta solo di un'impressione perchè in seguito il ritmo cambia, scandito dall'alchemica mistura di chitarre/voce; segue "Elsewhere", una bellissima ballad in pieno stile celtico in cui il chitarrista/tastierista Lanvall si esprime in tutta la sua arte, che fa da apripista ad "October Sky" un pezzo di puro hard rock psichedelico di matrice seventies e che a mio modesto parere potrebbe diventare uno dei cavalli di battaglia del gruppo;
la nona traccia "The Canterville Prophecy" è un bellissimo intro epico che apre la strada a "The Canterville Ghost" una stupenda cavalcata hard rock in cui Lanvall esprime tutta la sua potenza nei vari solo presenti lungo il pezzo; chiude questo album, sicuramente da consigliare a chi non conosce l'operato di questo combo austriaco, "On Sacred Ground" una bellissima ballad in pieno stile celtico con inserimenti di vibrafono.
Recensione di Donato Tripoli
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