Dopo un lungo periodo di pausa sono tornati gli Holy Martyr, potevamo noi di Holy Metal esimerci dal recensire il nuovo disco del combo italico.
Abbiamo dovuto attendere oltre sei anni a volte temendo che non avremmo più potuto avere l’opportunità di ascoltare altri dischi di quella che, nel corso degli anni, si è dimostrata una della formazioni più valide nel panorama italiano ed internazionale. Invece la band si è data da fare sfruttando questo tempo per riassestare la formazione, sostituendo chitarra e batteria, mantenendo comunque lo "Zoccolo duro" Ivano Spiga e Alex Mereu, cuore pulsante della band, per poi ripartire alla grande presentatosi al mondo con una nuova release.
Darkness Shall Prevail è sicuramente figlio degli Holy Martyr come li abbiamo consociuti agli esordi, con un sound epico e cadenzato a tratti doom.
Abbandonate le tematiche storiche, ma noi auspichiamo che siano solo temporaneamente accantonate, il quintetto sardo/abruzzese esplora nuovi terreni entrando analizzando il lato oscuro dei racconti Tolkieniani in particolare le storie Gil-Galad, Elendil e lo Stregone di Angmar.
Inevitabile quindi trovarsi davanti ad un disco oscuro ma che allo stesso tempo risulta interessante e piacevole sin dai primi ascolti.
Si passa da brani più epici come la intro "Shores Of Elenna", preludio alla possente "Numenor" che a tratti ci riporta ai tempi di "Hellenic Warrior Spirit".
Decisamente anomalo per la band è l’incipit di "Heroic Deeds", sembra presagire una ballad in stile Irish ma poi riprende in chiave heavy uno dei brani meglio riusciti di tutto il disco.
La successiva "Dol Guldur" insieme a "Taur Nu Fuin" e "Witch-King Of Angmar" possono essere considerati il cuore di tutto "Darkness Shall Prevail", in particolar modo in "Witch-King Of Angmar" possiamo ammirare una delle migliori performance vocali del frontman Alex Mereu.
Ottimi cori, ottimo songwriting, riff articolati, guitar solos mai banali e saggiamente contestualizzati, una performance vocale sempre al top, in queste poche parole possiamo riassumere l’ultima fatica di casa Holy Martyr e tutte qualità che troviamo racchiuse negli oltre sette minuti di "The Dwarrowdelf".
Non c’è dubbio che ‘Darkness Shall Prevail’ finirà senza fatica nelle top ten di molte poll di fine 2017.
Recensione di Paolo Manzi
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