Esattamente dopo 30 anni dalla loro apparizione sul mercato discografico con il primo disco Obsessed by Cruelty, i tedeschi Sodom danno alla luce il loro quindicesimo studio album intitolato “Decision Day” e dimostrano che il thrash teutonico ha ancora molto da dire!
E quindi, come suonano i Sodom nel 2016? Siamo di fronti al solito disco thrash tout court da headbanging forsennato? La risposta è vera solo a metà.
Non è da tutti poter vantare una carriera lunga tre decadi: in tutti questi anni i nostri, tra dischi divenuti vere pietre miliare del thrash e lavori un po’ sottotono hanno avuto la capacità di aggiungere ad ogni disco, piccoli elementi che nel tempo hanno formato un’identità ben definita della band.
E nelle undici tracce che compongono il disco tutti questi elementi danno vita ad un lavoro che nella sua “semplicita” risulta solido e con nulla lasciato al caso.
L’opener “In retribution” è una classica traccia thrash metal caratterizzata da un riff slayerano che non lascia intendere all’ascoltatore ciò che avverrà nelle songs successive. Infatti già dalla successiva canzone l’elemento che caratterizza in maniera decisiva il platter balza immediatamente all’orecchio. Il buon Tom Angelripper e soci sono riusciti a trovare un ottimo compromesso tra old school thrash e una vena melodica un po’ inedita per il trio, ma che è sicuramente il valore aggiunto dell’intero disco.
E già dal primo ascolto vi ritroverete a cantare (!) i ritornelli della bellissima titletrack dal refrain quasi epico, o della marziale e cadenzata “Strange Lost war” (uno degli highlights dell’album).
Un ottima unione di riff di matrice thrash black ad opera di Bernemann (Bernd Kost) che a volte strizzano l’occhio a soluzione più heavy e atmosferiche, la graffiante voce che puzza di zolfo del vecchio volpone Tom Angelripper che grida le tragedie del D-Day della Seconda Guerra Mondiale e un Markus Freiwald dietro le pelli che non si limita al solito tupa tupa ma che riesce anche a donare groove ai brani.
Altro punto a favore del platter è una produzione moderna che rende giustizia ad ogni strumento senza però risultare troppo artefatta e che non va a distorcere l’anima del trio tedesco.
Ecco l’impresa dei Sodom targati 2016: sono riusciti a fondere in maniera naturale due elementi così lontani tra loro con semplicità e intelligenza nel songwriting.
“Decision Day” è la rappresentazione delle due facce della stessa medaglia: violenza sonora e melodia riescono ad incontrarsi e a convivere alla grande e questo binomio non risulta mai fuori luogo per tutta la durata del disco.
Non ci resta quindi che applaudire gli storici Sodom, che hanno urlato ancora una volta al mondo metal che un posto, tra i grandi della scena, spetta di diritto anche a loro.
Gran bella sorpresa questo “Decision Day”, consigliato veramente a tutti gli amanti del metal pieno di sudore e passione
Recensione di Manuel Molteni
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