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recensione

Dalla nebbia (Mgla in polacco) arriva la sorpresa che non ti aspetti: una band black metal avvolta dal mistero, un duo straordinario che con il loro terzo full lenght “Exercises in Futility” e in sei composizioni solamente numerate, senza titolo, sfornano uno dei migliori dischi, di tutto il 2015. La band di Cracovia è stata capace di rimanere ancorata alla tradizione black metal, espimendo quindi la violenza sonora tipica del genere, aggiungendo però il lato emozionale del concept, senza modernismi o tastiere, solo con un ottimo songwriting e tanto estro artistico.
Fare un’analisi di ogni singola canzone sarebbe inutile: l’intero lavoro va gustato tutto di un fiato, e presto l’ascoltatore si ritroverà a viaggiare tra stratificazioni di chitarre tipicamente black, un lavoro di batteria allucinante e lyrics che trafiggono il cuore. Ascoltare l’ultimo lavoro dei Mgla è come lanciarsi in una cavalcata epica e nichilista, dove i riff di chitarra, tanto semplici quanto essenziali, si trasformano durante i pezzi, ora più aggressivi e subito dopo più atmosferici, come un’evoluzione continua senza sosta. La base tipica del genere assume a volte, grazie ad uno straordinario lavoro dietro le pelli di Maciej "Darkside" Kowalski, sfumature punk, ma subito dopo sembra di trovarsi nelle terre desolate della Norvegia, con richiami epici e atmosferici. La cosa straordinaria in tutto ciò è rappresentata dalle melodie, mai in primo piano, ed ottenute unicamente attraverso riff e non con soluzioni soliste delle chitarre. Una stratificazione di suoni impressionante e semplice allo stesso tempo, e le parti di batteria sono parte integrante e fondamentale per ottenere un monolite nero, che entra nel cuore, senza lasciare via d’uscita.
Un’altra caratteristica che distingue I Mgla dalla maggior parte delle band black contemporanee sono I testi: I nostri non hanno bisogno di ridicoli e grotteschi inni a Belzebu, ma preferiscono affrontare il tema in maniera paurosamente razionale ed intelligente. Ed è proprio con questo sentimento nichilista che si apre il platter:

“The great truth is there isn’t one; And it only gets worse since that conclusion”

Senza fronzoli, senza speranza, quarantadue minuti che fanno forse gridare al miracolo, diretti e senza filler. Quasi tre quarti d’ora di musica scitta con l’anima e diretta all’anima, un concept difficile da affrontare ma reso reale con semplicità ed intelligenza musicale.
Probabilmente la scena black odierna, aveva bisogno proprio di questo: una band che torna alle origini del sound Nero, ma che riesce a renderlo attuale attraverso un modo di comporre dal sapore moderno che riesce a muovere l’anima dell’ascoltatore.
Fate vostro “Exercises in Futility”, mettetevi nella vostra cameretta con le cuffie e aprite la mente. Saranno i tre quarti d’ora che vi faranno amare questa band che appare e scompare nella nebbia…non abbiate paura..!

Recensione di Manuel Molteni

tracklist

1. Exercises in Futility I
2. Exercises in Futility II
3. Exercises in Futility III
4. Exercises in Futility IV
5. Exercises in Futility V
6. Exercises in Futility VI