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Black sheep - "Black sheep" (Autoprodotto/2014)

Line up:

PAOLO VELUTI: voce e chitarra ritmica
LUIGI STEFLI: chitarra ritmica e solista
STEFANO SCHEMBARI: basso
CORRADO BERTONAZZI: batteria
 

voto:

6,5
 

recensione

Questo “Black sheep” è l’album omonimo di esordio per questo quartetto proveniente dal piacentino e attivo dal 2010, seppur, come leggiamo dalla loro biografia, i diversi componenti abbiano diversi anni di esperienza alle spalle, per esempio militando in tributi a Deep Purple e Van Halen .
Sul loro sito leggiamo rock e metal band ed è quello che questo disco offre. Molte sono le influenze ma non prevale nessun orientamento particolare e anche se legate da un sottile filo le canzoni di questo disco risultano essere singoli episodi.
Le 8 tracce offrono pezzi aggressivi (come la strumentale "Metal Gate") e spaccati più di atmosfera o melodici (il ritornello di "Shining Stars", "This street"): in questi ultimi la voce di Paolo, la cui timbrica molto personale mi ha parecchio garbato, sembra essere più a suo agio, lasciando invece qualche perplessità in alcuni pezzi più “tirati” (come in The Big Sleep o alcune parti di I touch the sky with my hands). Notevole il lavoro alla 6 corde di Luigi: buona tecnica che viene esibita senza esitazioni attraverso soli con millemila note (molto riuscito quello di "I touch the sky with my hands"). Sicurezza e potenza.
Ottimo infine il lavoro della sessione ritmica, in particolare al batterista Corrado Bertonazzi, al quale va il mio personale plauso. L’album presenta un rifacimento del classico dei Beatles “Lucy in the sky with Diamonds”: versione godibile (anche se dal mio punto di vista una cover o fa rifatta uguale o, meglio, completamente cambiata e rivisitata: l’aggiunta di qualche chitarra distorta e qualche accellerazione di tempo non è forse sufficiente) ma la linea vocale è troppo simile a quella originale. Personalmente avrei osato qualcosa di più.
Palma alla miglior song va sicuramente a "Nothing but my anger", che riassume credibilmente tutto il lavoro compositivo della band. Per quanto riguarda la produzione nulla da eccepire, e complimenti, essendo un lavoro autonomo.
Sicuramente c’è ancora da lavorare: le idee embrionali molto interessanti vanno sviluppate e in alcune parti sgrezzate ma, anche se non presenta “nulla di nuovo sotto al sole” in termini di composizione, il giudizio su questo primo lavoro dei Black Sheep è sicuramente positivo. Buona fortuna e buona musica!

Recensione di AAndrea "Rig" Mariani

tracklist

  1. Metal Gate
  2. I touch the sky with my hands
  3. Bridge of death
  4. Nothing but my anger
  5. Shining stars
  6. Lucy in the sky with diamond
  7. The big sleep
  8. This street

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